Francia, XIX° secolo. Jean Valjean, un uomo povero, ma volitivo, finisce in carcere dopo aver rubato del pane per nutrire la sorella. Dopo essere stato liberato ed essersi fatto una posizione nella società, l'uomo si prenderà cura della piccola orfana Cosette.
Durante la seconda guerra mondiale, in un piccolo ghetto ebraico della Polonia occupata, Jacob Heim, proprietario di un caffè chiuso da tempo, ascolta per caso un bollettino radio proibito che annuncia alcuni successi dell'esercito sovietico sui nazisti. Il giorno dopo comunica queste notizie a due amici ormai in preda allo sconforto. Le voci si allargano anche agli altri e ben presto circola la notizia che Jacob possieda un radio, crimine grave punibile anche con la morte. Tuttavia la voglia di speranza prevale sulla paura, e ogni mattina gli abitanti del ghetto chiedono di conoscere le novità. Jacob, incapace di deluderli, fa trapelare finti bollettini di guerra, inventa avvenimenti e situazioni incoraggianti.
Tratto dal famoso romanzo di Jerzy Kosinski, The Painted Bird è una pellicola 35mm girata in bianco e nero, una meticolosa evocazione della selvaggia, primitiva Europa dell’Est alla fine della sanguinosa Seconda guerra mondiale. Il film ripercorre il viaggio del Ragazzo, affidato dai genitori perseguitati a un’anziana madre adottiva. Presto, però, l’anziana donna viene a mancare e il Ragazzo rimane solo a vagare per le campagne e a spostarsi tra villaggi e fattorie. Nella sua lotta per la sopravvivenza, il Ragazzo è esposto all’atroce brutalità messa in atto dai superstiziosi contadini locali e assiste alla violenza inaudita dei soldati russi e tedeschi, efficienti e spietati. Al termine della guerra, il Ragazzo è cambiato, per sempre.
È la storia di Wladyslaw Szpilman, pianista ebreo polacco, attraverso la Seconda Guerra Mondiale, dall’occupazione di Varsavia all’arrivo dell’Armata Rossa. Il film è diviso in due parti: la prima è incentrata sulla famiglia Szpilman, dall’iniziale mix di stupore e indignazione per le leggi razziali alla reclusione nel ghetto, infine alla deportazione; col treno che parte, e Wladyslaw che rimane giù, inizia la seconda parte, la fuga del pianista, il suo continuo cambiar nascondiglio, sempre a un passo dalla cattura, a mezzo dalla morte, a nessuno dall’orrore che in quegli anni ha avvolto Varsavia – non solo Varsavia.
In un collegio di frati carmelitani il convittore Julien fa amicizia con un ragazzo ebreo, Bonnet, iscritto sotto falso nome. È il 1944 e la Francia è occupata dai nazisti. Il legame creato dai ragazzi verrà troncato dalla denuncia di un compagno, che, punito per aver praticato il mercato nero, decide di vendicarsi in questo modo del rettore, pur sapendo di coinvolgere così anche gli altri collegiali. La Gestapo arresta il direttore della scuola e tutti i ragazzi ebrei che vi sono nascosti.
Per fuggire ai nazisti che stanno rastrellando i villaggi ebraici della Romania, alcuni ebrei, guidati dallo scemo del paese, decidono di mettere in scena un trucco. Costruiscono un treno, ci appiccicano le svastiche e poi si travestono: chi da aguzzino delle SS chi da prigioniero. Destinazione (falsa) Auschwitz...
Rosenstrasse è il nome di una strada di Berlino dove, nel 1943, centinaia di donne manifestarono protestando contro la deportazione dei loro propri mariti, riuscendo a farli liberare. Rosenstrasse è anche il titolo dell'ultimo film di Margarethe von Trotta, che quei fatti li rievoca attraverso la memoria di chi li ha vissuti direttamente - è il caso della protagonista femminile Ruth -, che però nel tempo ha preferito rimuoverli, così anche di chi quei fatti tenta di ricostruirli, servendosi della memoria altrui. E'il caso della figlia di Ruth, Hannah, la quale ai giorni nostri tenta, riuscendovi, di ricostruire quel passato, andando ad intervistare la donna che salvò la vita alla propria madre. In un'alternanza di tempi e di spazi, tra una New York contemporanea e una Berlino sospesa tra un presente e un passato denso di dolorosi ricordi, Rosenstrasse è un film che trova il suo giusto ritmo strada facendo, nel dipanarsi della vicenda.
Il racconto dell'eccezionale anno storico che vede Robert the Bruce incoronato Re di Scozia combattere per riottenere il controllo del territorio, per poi essere sconfitto e dichiarato fuorilegge dopo un attacco a sorpresa del Re d'Inghilterra e delle sue armate.
Auschwitz (Polonia), autunno 1944. Chi erano e come operavano i Sonderkommando, unità speciali di internati ebrei che curavano il funzionamento delle camere a gas e vi accompagnavano i loro confratelli da eliminare, ottenendo in cambio qualche mese in più di sopravvivenza. Da un testo teatrale dello stesso sceneggiatore-regista-montatore (già attore, vedi Fratello, dove sei?), basato sul libro Auschwitz: A Doctor's Eyewitness Account di Miklos Nyiszli, medico ebreo ungherese che effettuò gli esperimenti del nazista Josef Mengele per salvare sé stesso e la sua famiglia. Non c'è compiacimento morboso nel mettere in immagini (fotografia stilizzata di Russell Lee Fine) l'orrore di un lager di sterminio e il velo grigio della cenere umana che avvolge il campo e le coscienze degli internati.
Il Tenente Colonnello William Barret Travis viene incaricato di presidiare Alamo per resistere all'assalto dell'esercito messicano guidato dal dittatore del Messico, il generale Antonio López de Santa Anna. Arrivato sul luogo incontra difficoltà a ottenere disciplina dai suoi uomini, che preferiscono l'autorità di Jim Bowie alla sua. Di lì a poco arriva anche Davy Crockett, il leggendario eroe americano. Alla guida di un gruppo di 200 texani, Travis resistette per circa due settimane, aspettando invano i rinforzi di Samuel Houston; il forte finisce così per cadere, a costo di numerose perdite da parte dell'esercito messicano, con un attacco al limite della follia (infatti sarebbe bastato aspettare il mattino successivo per utilizzare l'artiglieria e sfondare le fortificazioni).
Stalingrado è stretta nella morsa nazista e ogni metro di terreno viene conteso armi in pugno. Il tiratore scelto Vassili Zaitsev abbatte uno dopo l'altro i tedeschi. Il commissario politico Danilov fa di lui un potente mezzo di propaganda. È l'eroe sovietico per eccellenza che non sbaglia un colpo. Un maggiore tedesco, König, decide di sfidarlo sul suo stesso terreno: la precisione nella mira. I due danno inizio a un inseguimento che porterà allo scontro finale.
La vera storia di due giovani fratelli ebrei nella Francia occupata dai tedeschi che, con una dose sorprendente di astuzia, coraggio e ingegno riescono a sopravvivere alle barbarie naziste ed a ricongiungersi alla famiglia.
Il film è ispirato a fatti realmente accaduti e racconta la storia del criminale di guerra tedesco Willi Herold, che rubando l'identità di un ufficiale tedesco, ha orchestrato l'uccisione di disertori e altri prigionieri in uno dei campi di Emslandlager.