Based on the true story of Joseph and Rebecca Bau whose wedding took place in the Plaszow concentration camp during WW2. Using his artistic skills in the camps, Joseph stays alive and helps hundreds to escape. Miraculously, he finds love in the midst of despair. Years later, when called to be a key witness in the trial of the brutal Nazi officer who tortured him and killed his father, Joseph is thrust back into vivid memories of the Holocaust. Now, he calls upon this love and resilience of spirit to face the ultimate demon of his past.
Production companies: BondIt Media Capital, Brookwell-McNamara Entertainment, Buffalo 8, Busy Bee Film Production, Front Street Pictures, Iron Image, Artist at War Productions
Production countries: Canada, United States of America
PG-13
(Some material may be inappropriate for children under 13. Films given this rating may contain sexual content, brief or partial nudity, some strong language and innuendo, humor, mature themes, political themes, terror and/or intense action violence. However, bloodshed is rarely present. This is the minimum rating at which drug content is present.)
Similar movies to Bau, Artist at War (2024)
If you like Bau, Artist at War (2024), you might also like these movies.
Similar movies are obtained using similar genres and topics.
Guido, un giovane ebreo amante della vita e della poesia, si reca ad Arezzo con l'amico Ferruccio in cerca di lavoro. Si fa assumere come cameriere dallo zio Eliseo, che gestisce il Grand Hotel, e s'innamora di Dora, un'insegnante promessa sposa all'antipatico fascista Rodolfo. Con l'esuberanza e l'allegria del suo carattere, riesce a vincere le reticenze della maestrina, e a sposarla. Sei anni dopo, probabilmente denunciato dalla suocera che non ha mai digerito il matrimonio, Guido è deportato in un campo di concentramento con lo zio Eliseo e col suo figlioletto, il piccolo Giosuè, mentre Dora, pur non essendo ebrea, decide di seguirli di sua iniziativa.
Dicembre 1944. La Germania è sul baratro, in macerie: la guerra è oramai persa. Il ministro della propaganda Goebbels decide così di organizzare, in occasione del capodanno, un grande discorso per il Fueher, un discorso che possa incendiare gli animi e spingere il popolo tedesco alla riscossa. L'unico problema è che Hitler non può farlo, evita le apparizioni pubbliche, è stanco e depresso; la sola persona che può aiutarlo ad uscire dal torpore è un docente di teatro, il professore Adolf Gruenbaum....un ebreo.
Per fuggire ai nazisti che stanno rastrellando i villaggi ebraici della Romania, alcuni ebrei, guidati dallo scemo del paese, decidono di mettere in scena un trucco. Costruiscono un treno, ci appiccicano le svastiche e poi si travestono: chi da aguzzino delle SS chi da prigioniero. Destinazione (falsa) Auschwitz...
Jojo, un bambino cresciuto dalla sola madre, ha come unico alleato il suo amico immaginario Adolf Hitler. Il suo ingenuo patriottismo viene però messo alla prova quando incontra una ragazzina che stravolge le sue convinzioni sul mondo, costringendolo ad affrontare le sue paure più grandi.
Oregon 1943. Quasi tutti i giovani sono in guerra e le ragazze cercano di sostituirli in alcuni ruoli indispensabili come per esempio il baseball. Dottie e Kit, sorelle, organizzano una squadra e, contro ogni previsione, la faccenda funziona. Ad allenare c'è un certo Jimmy, preparato ma chiuso e pieno di problemi. Fra una partita e l'altra, un traguardo dopo l'altro, le ragazze vivono la loro vita, si fanno esperienze e si realizzano. Quella stagione rimarrà per tutti indimenticabile. Dopo molti anni il gruppetto si ritrova, alcuni sono nonni, altri non ci sono più. È bello e commovente ricordare quei tempi.
Sorpreso dalla travolgente avanzata delle forze armate giapponesi, un sommergibile americano mezzo scassato, comandato da un ufficiale sempre più incredulo e da un 'secondo' truffaldino, carico di capre, partorienti e ausiliarie e dipinto di rosa (il colore dell'antirugine perché non c'è stato il tempo di riverniciarlo), vaga per l'Oceano alla ricerca della salvezza. Attaccato da una nave amica, per far credere di essere stato affondato lascerà dietro di se una scia di biancheria intima maschile e femminile. Il suo equipaggio diventa l'idolo della marina americana.
Un pilota della Raf abbattuto si salva per miracolo, ma ha continui mancamenti in cui sogna che un inviato celeste lo viene a prelevare per portarlo, attraverso una lunga scala, in Paradiso. Durante l'ultima crisi, la più grave, si immagina di dover sottostare a una specie di processo in cui alcuni personaggi storici perorano la sua causa e, indirettamente, la causa della democrazia in lotta. Alla fine l'uomo guarisce e può sposarsi con la fidanzata, ausiliaria americana.
Pepper, un bambino di sette anni, si ritrova la vita sconvolta quando il padre James è chiamato alle armi per combattere contro i giapponesi durante la Seconda guerra mondiale. Convinto di avere poteri magici, Pepper è disposto a far qualsiasi cosa affinché la Seconda guerra mondiale termini e il padre possa far ritorno a casa.
Durante l'occupazione nazista della Jugoslavia Marko e Blacky si arricchiscono praticando ogni genere di traffico e rifornendo di armi la Resistenza. Quando Blacky deve sparire dalla circolazione, Marko lo nasconde in una cantina dove sono rifugiati anche altri rivoltosi e diventa il loro unico tramite con l'esterno. Per non dividere con l'amico l'amore di Natalija, Marko anche dopo la liberazione continua a far credere che la guerra vada avanti.
Avventure, amori e tribolazioni di otto soldati del Regio Esercito Italiano che nel giugno 1941 sono mandati a presidiare un'isoletta greca dell'Egeo dove rimangono sino all'inverno del 1943, dimenticandosi degli avvenimenti bellici in corso. Uno degli otto non tornerà. Senza ambizioni storiche, è una favola, un racconto di formazione, un apologo sull'amicizia virile, sul desiderio di fuga (è dedicato “a tutti quelli che stanno scappando”), sulle difficoltà di crescere. Chiude un'ideale trilogia sul viaggio e su una generazione, quella del regista, formata da Marrakech Express e Turné. Un bel gioco di squadra attoriale e un'accattivante mistura di buffo e patetico con molti stereotipi e qualche leziosaggine ruffiana. Girato nell'isola di Kastellorizo (Megisti in greco). Oscar per il film straniero.
Edmond Batignole è un piccolo bottegaio nella Parigi del 1942 occupata dai nazisti. Uomo mediocre, né collaborazionista né perseguitato, approfitta egoisticamente della disgrazia dei vicini - una famiglia di ebrei denunciata alle autorità da suo genero - per occuparne l'appartamento. Quando però Simon, il figlioletto dei vicini fortunosamente scampato alla deportazione, bussa alla sua porta, Edmond si impietosisce e, in modo rocambolesco, aiuta il bimbo a rifugiarsi in Svizzera assieme a due cuginette.
Sulle orme di Benigni, Jugnot realizza un film in equilibrio tra gravità e leggerezza, tra impegno civile e gusto romanzesco, rivisitando con emozione uno dei capitoli più controversi della storia francese. Presentato al festival di Locarno, il film ha riscosso in patria un notevole successo di pubblico e di critica. Resterà nella memoria l'affilata caratterizzazione che l'attore-regista offre del francese medio negli anni dell'Occupazione.