Una corrispondenza semi-fittizia tra due donne: una va in Iran nel 1979 per rovesciare lo Scià; l'altra vive gli anni difficili della Romania di Ceaușescu. Le loro biografie scorrono parallele attraverso immagini di vita quotidiana e videogrammi della rivoluzione.
Un bottone di madreperla incrostato nella ruggine di una rotaia in fondo al mare: è una traccia dei desaparecidos di Villa Grimaldi a Santiago, il grande centro cileno di detenzione e tortura sotto la dittatura di Pinochet. Un fiume che scorre e il tintinnio delle cascate: è la canzone dell'acqua alla base della cultura dei Selknams, popolazione nativa sudamericana trucidata dai colonizzatori. Due massacri, e la memoria dell'acqua: sono le chiavi narrative per raccontare la storia di un Paese e delle sue ferite ancora aperte, per percorrere il Cile e la sua bellezza, il Cile e la sua violenza.