Every time history repeats itself, the price goes up.
Humanity’s ascent is often measured by the speed of progress. But what if progress is actually spiraling us downwards, towards collapse? Ronald Wright, whose best-seller, “A Short History Of Progress” inspired “Surviving Progress”, shows how past civilizations were destroyed by “progress traps”—alluring technologies and belief systems that serve immediate needs, but ransom the future. As pressure on the world’s resources accelerates and financial elites bankrupt nations, can our globally-entwined civilization escape a final, catastrophic progress trap? With potent images and illuminating insights from thinkers who have probed our genes, our brains, and our social behaviour, this requiem to progress-as-usual also poses a challenge: to prove that making apes smarter isn’t an evolutionary dead-end.
Dalla decisione legale americana della fine del 18° secolo che il modello organizzativo della società d'affari è legalmente una persona, è diventata una forza economica, politica e sociale dominante in tutto il mondo. Questo film prende un esame psicologico approfondito del modello organizzativo attraverso vari casi di studio. Ciò che lo studio illustra è che nel suo comportamento, questo tipo di "persona" si comporta tipicamente come uno psicopatico pericolosamente distruttivo senza coscienza. Inoltre, vediamo la profonda minaccia che questo psicopatico ha per il nostro mondo e il nostro futuro, ma anche come le persone con coraggio, intelligenza e determinazione possono fare per fermarlo.
"E' stato come per le volpi avere l'accesso all'interno del pollaio", dice uno degli intervistati descrivendo l'operato degli executives delle società finanziarie dopo la deregulation iniziata da Reagan. È un resoconto, spietato, di quanta avidità e mancanza di scrupoli ci siano dietro la crisi finanziaria che ha provocato, a partire dal 2008, la perdita di milioni di posti di lavoro. Una ricostruzione, sconcertante, dei rapporti tra strutture finanziarie e membri dell'esecutivo, delle dannose conseguenze dei conflitti di interesse - ci ricorda qualcosa? - nei rapporti tra mercato e governo.
Il film non ha né trama né dialogo. Si tratta di un collage di vari filmati, spesso accelerati o rallentati, che vogliono principalmente raffigurare lo sviluppo della civiltà attuale così come la conosciamo noi. Il film guida lo spettatore attraverso un viaggio che inizia con la natura per passare successivamente all'intervento dell'uomo e diventa sempre più frenetico, il tutto sottolineato da una colonna sonora minimalista.
Nel XXI secolo una manciata di progettisti digitali ha il controllo totale su come miliardi di persone pensano, agiscono e vivono le loro vite. Addetti ai lavori di Google, Twitter, Facebook, Instagram e YouTube rivelano come le piattaforme riprogrammino la moderna civiltà raccontando cosa si cela dall'altro lato dello schermo dei nostri dispositivi tecnologici.
David Attenborough e lo scienziato Johan Rockström analizzano il collasso della biodiversità sulla Terra e in che modo questa crisi possa ancora essere evitata.
Zeitgeist: the Movie è un web film non profit basato su teorie del complotto del 2007, diretto, prodotto e distribuito da Peter Joseph; è uscito in lingua inglese sottotitolato in diverse lingue, tra cui l'italiano ed è da poco disponibile anche doppiato in italiano.È un documentario diviso in tre parti, apparentemente distinte ma rivolte verso un unico messaggio:
Zeitgeist: the Movie è un web film non profit basato su teorie del complotto del 2007, diretto, prodotto e distribuito da Peter Joseph; è uscito in lingua inglese sottotitolato in diverse lingue, tra cui l'italiano e successivamente doppiato anche in italiano. Del film sono stati fatti due sequel: Zeitgeist: Addendum e Zeitgeist: Moving Forward.
Con una nuova magica invenzione che prometteva di rivoluzionare le analisi del sangue, Elizabeth Holmes è diventata la più giovane miliardaria self-made del mondo, annunciata come il prossimo Steve Jobs. Poi, durante la notte, la sua compagnia da 10 miliardi di dollari si è sciolta. L'ascesa e la caduta di Theranos è una finestra sulla psicologia della frode.
Tratto dal libro "The smartest guys in the room: the amazing rise and scandalous fall of enron" di Bethany Mclean e Peter Elkind, si narra la storia di uno dei peggiori scandali finanziari di tutti i tempi che coinvolse alcuni dei maggiori dirigenti di una delle più grandi società degli Stati Uniti. Furono accusati di aver rubato più di un miliardo di dollari rovinando investitori e impiegati.
Roger è Roger B. Smith, dal 1981 presidente della General Motors, la più grande casa automobilistica del mondo. "Me" è il giornalista Moore, autore di un film in cui racconta come e perché per due anni cercò inutilmente di parlare con il primo per indurlo a far visita a Flint (Michigan) dove la chiusura di undici stabilimenti della GM aveva lasciato senza lavoro trentamila operai.
Questa volta Michael Moore prende le mosse da lontano, addirittura dall'Impero Romano, per mostrare come i segnali di decadenza di quella potenza antica siano tutti rintracciabili nella realtà odierna. La domanda è più che mai esplicita e con la risposta già incorporata: quanto è alto il prezzo che il popolo americano paga a causa della confusione operata tra il concetto di Capitalismo e quello di Democrazia? Per Moore i due termini non coincidono anzi sono in più che netta opposizione soprattutto ora, dopo la crisi mondiale di cui tutti paghiamo le conseguenze. Per sostenere la sua tesi questa volta il polemista di Flint (cittadina a cui fa ancora una volta ritorno vent'anni dopo Roger & Me) fa un uso molto più ridotto di gag verbali e visive (anche se non ci risparmia un nuovo doppiaggio del Gesù di Zeffirelli in versione liberistico-sfrenata). Perché questa volta il tema è talmente serio che lo spazio per la risata non può che essere ridotto.