Ritratto crudele, visionario, a blocchi di sequenze pressoché autonome, con alla base un'ispirazione autobiografica, sulla Roma dei fascistici anni '30, vista attraverso i ricordi di Moraldo-Fellini, e su quella degli anni '70. Specchio del rapporto tenero e disgustato di Fellini con Roma-città-donna. È un documentario fantastico dove tutto diventa spettacolo, festa, carosello, anche se attraversato da segni e immagini di morte. Non è sicuramente il miglior film di Fellini, ma forse il più “inevitabile”. Distribuito sui mercati di lingua inglese come Fellini's Roma. Nastro d'argento alle scene di Danilo Donati. Cammei di A. Sordi e M. Mastroianni misteriosamente assenti in molte delle copie circolanti del film.
Siamo negli anni Sessanta. John Miller, Terry Fields, Steve Bilander e Curt Menderson sono quattro amici arrivati al confine tra l'adolescenza e la vera giovinezza. Il pensiero più importante per loro è di avere una ragazza di sera, ma naturalmente non c'è rosa senza spine. Tra spavalderia, entusiasmo di vivere, maturità millantata e ben più sincera maldestraggine, le loro aspettative e le loro insicurezze vengono collaudate da una serie di situazioni che trovano il loro coronamento nel più classico dei duelli automobilistici.
Il docente universitario e scrittore Bernard, e la sua instancabile moglie, Joan, una scrittrice emergente, hanno posto fine al loro matrimonio. I loro due figli, Walt, 16 e Frank 12, vivranno l’esperienza diversamente: per Walt sarà un'occasione divertente e toccante di maturazione, mentre per Frank sarà un'esperienza difficile e prematura. Le tensioni emotive di questo difficile periodo vengono ritratte in modo abilmente sottile, cogliendo le sfumature di una famiglia che impara a ridefinirsi.
Esperienze decisamente fuori dall'ordinario per Paul Hackett, introverso e ordinatissimo tecnico di computer, capitato per caso nel quartiere newyorkese di Soho. Scorsese torna agli inferni urbani di Mean Streets e di Taxi Driver, ma con meno astio e più ironia. È l'avventura, quasi hitchcockiana e un po' kafkiana, di un personaggio catapultato in un mondo non suo. Tutto da godere. Una delle grandi commedie nere degli anni '80.
Gyeon-woo, classico studente "nerd", sembra non riuscire ad avere una relazione. Un giorno conosce in treno una ragazza ubriaca fradicia. Da quel momento inizieranno a frequentarsi e lei esibirà di continuo atteggiamenti insopportabili. Lui si ritroverà nelle situazioni più sgradevoli, rimanendo però convinto che la persona al suo fianco riservi qualcosa di speciale. Infatti, malgrado le loro disavventure e i distacchi causati dal destino, s'accorgerà che i suoi sentori non erano così errati.
Bulcsú, controllore in metropolitana che ha tagliato tutti i ponti con il mondo esterno, si innamora di Szofi, una ragazza che ogni giorno prende il metrò. Per lui questo amore rappresenta la svolta, ma una serie di omicidi commessi in metrò attira l'attenzione dei dirigenti della compagnia su di lui.
Parigi. Dopo aver vinto la lotteria, il triste impiegato François (Beranrd Campan) decide di spendere tutta la vincita per passare più tempo possibile con la bella prostituta Daniela (Monica Bellucci), pagandola centomila euro al mese, fino ad esaurimento dei fondi. François è un uomo solitario, con problemi di cuore e Daniela rimane al suo fianco per solo otto giorni, dopo di che decide di ritornare dal suo uomo, il gangster Charly (Gérard Depardieu). È a questo punto che Daniela comincia a rendersi conto di aver sviluppato un sentimento nei confronti di François e decide di tornare da lui. Tuttavia Charly è ancora troppo innamorato di Daniela per lasciarla ad un altro uomo, senza fare nulla.
Un ex giocatore d'azzardo insegna ad un ragazzo del college i trucchi del mestiere. Si ritroverà ad accompagnare il suo pupillo nella world series di poker e la sua più grande difficoltà starà nel proteggerlo.
Christine "Lady Bird" McPherson combatte, ma è esattamente come sua madre: selvaggia, profondamente supponente e determinata, un’infermiera che lavora instancabilmente per mantenere a galla la sua famiglia dopo che il padre di Lady Bird perde il lavoro. Ambientato a Sacramento, California nel 2002, in un panorama economico americano che cambia rapidamente, Lady Bird è uno sguardo commovente sulle relazioni che ci formano, le credenze che ci definiscono e l’ineguagliabile bellezza di un luogo chiamato casa.
Scott (Pete Davidson) è un ragazzo che ha perso il padre quando aveva solo 7 anni durante l'attentato dell'11 settembre. La perdita del genitore ha causato al giovane un vero shock e ora che ha più di vent'anni si comporta ancora come un adolescente. Trascorre le sue giornate in giro insieme ai suoi amici, a fumare erba e a fare il cascamorto con la sua amica d'infanzia (Bel Powley); al contrario di sua sorella minore (Maude Apatow), che sta per iniziare il college. Quando sua madre (Marisa Tomei) inizia a frequentare un altro uomo, un vigile del fuoco (Bill Burr), nell'eterno bambino Scott scatta qualcosa e improvvisamente si ritrova costretto a fare i conti con quel dolore e quel lutto che non ha mai voluto affrontare, ma che ha represso sempre più dentro di sé. Forse è arrivato il momento per Scott di iniziare una nuova fase della sua vita e finalmente diventare adulto...
La vicenda, ambientata dall'inizio della primavera del 1932 all'inizio della primavera del 1933 (riferimento certo visto la corsa della VII edizione della Mille Miglia), in una Rimini onirica ricostruita a Cinecittà, come la ricordava Fellini in sogno, narra la vita nell'antico borgo (o e' borg, come a Rimini conoscono il quartiere di San Giuliano) e dei suoi più o meno particolari abitanti: le feste paesane, le adunate del "Sabato fascista", la scuola, i signori di città, i negozianti, il suonatore cieco, la donna procace ma un po' attempata alla ricerca di un marito, il venditore ambulante, il matto, l'avvocato, quella che va con tutti, la tabaccaia dalle forme giunoniche, i professori di liceo, i fascisti, gli antifascisti e il magico conte di Lovignano, ma soprattutto i giovani del paese; adolescenti presi da una prepotente "esplosione sessuale".
Il film segue il percorso intimo e commovente di Silverio, un noto giornalista e documentarista messicano che vive a Los Angeles. Dopo aver vinto un prestigioso premio internazionale, Silverio si sente obbligato a tornare nel paese nativo, ignaro del fatto che questo semplice viaggio lo spingerà verso i propri limiti esistenziali. La follia dei suoi ricordi e delle sue paure si estende al presente, infondendo un senso di stupore e meraviglia nella sua vita quotidiana. Tramite emozioni e grandi risate, Silverio si pone domande universali ma intime riguardo all’identità, al successo, alla mortalità, alla storia del Messico e ai profondi legami familiari che condivide con la moglie e i figli. Ovvero, cosa significa essere umani in questo particolare periodo.
Nel primo episodio ("In Vespa") Nanni Moretti vaga per una Roma estiva e semideserta, va al cinema, raggiunge il Lido di Ostia fino al luogo in cui è stato ucciso Pasolini. Nel secondo ("Isole") partiamo da Lipari per arrivare a Filicudi in compagnia di Gerardo, teledipendente inconfessato. L'episodio finale ("Medici") segue invece l'odissea di Moretti a cui viene diagosticato un tumore al sistema linfatico. Dei tre episodi il migliore è il primo, tutto carrellate e riprese dal basso in mezzo ai palazzi romani. Ma funziona bene anche il terzo, così asciutto e privo di retorica, per di più su una materia autobiografica in cui sarebbe stato facile perdere la misura.
Cameron è un padre che ha avuto un esaurimento nervoso e si ritrova disoccupato, Maggie una madre lavoratrice che non riesce a mantenere la famiglia. Nonostante l'estrazione sociale e l'alto livello di istruzione della coppia, i due sono al verde. Quando Maggie accetta una borsa di studio per un MBA a New York e lascia le due figlie a Boston con il padre, Cameron, che si è ripreso dall'esaurimento, si trova così a doversi prendere cura da solo delle due eccentriche e vivaci ragazze che non gli renderanno il compito facile.
Fine anni '80 a Parigi: un gruppo di giovani attori è appena stata ammessa a Les Amandiers, la prestigiosa scuola di teatro diretta da Patrick Chéreau. Sono all'inizio della loro vita e della loro carriera. Lungo la strada impareranno, reciteranno, ameranno, avranno paura, vivranno al massimo e affronteranno anche le loro prime tragedie.
Con una relazione finita alle spalle, un commediografo di New York tenta di fare buon viso a cattivo gioco dedicandosi a curare la madre morente a Sacramento.
Parigi. In un elegante stabile abitato da famiglie dell’alta borghesia, Renée Michel è la portinaia: vedova, burbera e sciatta, ne è il perfetto stereotipo. Celato a tutti è però il suo grande interesse per la lettura, la musica, la filosofia, l’arte, che coltiva da autodidatta con passione e intelligenza. Qualche piano più in su c'è Paloma Josse, una bambina di undici anni arguta e sagace, decisa a suicidarsi il giorno del suo dodicesimo compleanno. Renée e Paloma, una donna e una bambina che emergono per intelligenza e conoscenze dall'abietto tessuto sociale contemporaneo, condannandosi in questo modo a un esilio intellettuale che impedisce loro di manifestarsi nel mondo.
Alcuni membri dell'associazione "Amici delle rotaie" ed un bambino vogliono impedire che una major di Hollywood usi una locomotiva del XIX secolo, di proprietà della loro comunità, per un film.