Two Americans deliberately head to the edge of war, just seven miles from the Syrian border, to live among 80,000 uprooted refugees in Jordan's Za'atari refugee camp.
Nadia Murad, Premio Nobel 2018 per la Pace, è una sopravvissuta: aveva appena 20 anni la notte del 3 agosto 2014, quando l’Isis attaccò Sinjar, la sua città natale, e sterminò la sua famiglia insieme a gran parte della popolazione di fede Yazidi. Lei fu catturata, subì ogni genere di violenza e solo per una coincidenza riuscì a mettersi in salvo. Ora Nadia è diventata il volto di un popolo dimenticato e, giorno dopo giorno, combatte una battaglia difficile e dolorosa, quella per la memoria. Dai campi di profughi in Grecia ai raduni di sopravvissuti a Berlino, dal Parlamento canadese alla sede della Nazioni Unite, questa ragazza giovanissima continua a raccontare la sua storia e trova il coraggio di ripercorrere ancora una volta quei momenti terribili, riaprendo ferite recenti. Perché quanto è accaduto e sta tuttora accadendo non passi sotto silenzio. Perché la sua voce diventi il grido di speranza di un intero popolo.
Il documentario ripercorre la storia di Waad al-Kateab nell'arco di cinque anni di rivolte ad Aleppo. Innamoratasi, si è sposata e ha dato alla luce la figlioletta Sama mentre il conflitto intorno a lei ha assunto dimensioni catastrofiche.
Nessuno più dei Caschi Bianchi presenti ad Aleppo ha chiaro il costo umano della guerra civile in Siria. Sempre tra i primi ad arrivare in città quando bombardamenti e devastanti attacchi terroristici spingono la popolazione sull'orlo del collasso, i volontari Khaled Mahmoud e Subhi, da mesi si precipitano verso i siti distrutti mentre tutti gli altri sono costretti a scappare. Cercano instancabili tra le rovine degli edifici crollati i sopravvissuti e coloro che invece non ce l'hanno fatta.
"Eau Argentée - Syrie Autoportrait" è un documentario diretto da un regista siriano ma attualmente residente a Parigi. Un documentario che alterna immagini di vita e di morte, un montaggio di video di filmmakers improvvisati che riprendono quanto accade in Siria caricando i filmati su youtube. Un film crudo ma indispensabile per comprendere la dimensione di una strage quotidiana in cui si è perso qualsiasi senso di umanità.