Ichi is a blind entertainer that travels the countryside with her traditional Japanese guitar and walking stick. She’s in search for the kind man that brought her up as a child, but because of her beauty she encounters problems every step of the way. Fortunately for Ichi, she is also a gifted swordswoman and carries a lethal blade within her walking stick.
Agli inizi del XVII secolo, il ronin (un samurai senza padrone) Hanshiro Tsugumo, si presenta alle porte della casa Iyi. Chiede che, data sua disgrazia, gli sia concesso un luogo dove commettere suicidio rituale. Con l'intento di dissuaderlo, l'intendente gli narra di un altro ronin, presentatosi qualche tempo prima con la stessa richiesta. Ma un'altra verità si cela dietro la ritualità del samurai...
Nel Giappone del XVI secolo in cui orde di soldati sbandati e dediti al brigantaggio saccheggiano le campagne, la popolazione di un povero villaggio decide di ricorrere ai samurai, nobile casta di soldati di ventura, nella speranza di trovare qualcuno disposto a impegnarsi in un'impresa così umile e così poco remunerata. Li trovano.
Prima di assumere il ruolo di protettore, Kenshin era un feroce assassino noto come Battosai, ma l’incontro con la dolce Tomoe Yukishiro darà una svolta alla sua vita…
Enishi, il cognato di Kenshin, vuole ancora vendicare la morte di sua sorella avvenuta 15 anni prima per mano del samurai vagabondo che però ha già fatto ammenda per il terribile atto. Ma Enishi è pronto a tutto ed è accecato dalla vendetta anche a sacrificare la propria umanità!
Kenshin Himura è un leggendario assassino pentitosi delle sue azioni e divenuto un ronin, un guerriero errante che offre il suo aiuto a coloro che ne hanno bisogno. Giunto a Tokyo, incontra Kaoru Kamiya, istruttrice di kendo nella scuola aperta dal padre, chiamata Kamiya Kasshin-ryu. La ragazza invita Kenshin a fermarsi presso il suo dojo, ma presto il passato tornerà a tormentare il guerriero...
Durante le lotte per la conquista del potere a Kyoto, nel Giappone del XVI secolo, il principe Shinge Takeda, ambizioso e valoroso, muore. Prevedendo la riscossa dei rivali, trattenuti dalla sua fama, il morente chiede al fratello Nobukado e al figlio Katsuyori, e a tutti i generali del clan, di rimanere nei propri territori e di nascondere la sua morte. Nobukado, trovato un ladro in procinto di venire crocifisso e avendolo salvato per la sua somiglianza con Shinge, convince tutti a farlo passare per il principe morto. "Kagemusha" - che significa: "ombra di Shinge" - accetta per interesse e tenta di approfittare della situazione.
Kenshin Himura si scontra con il malvagio Makoto Shishio che sta tentando di rovesciare il governo Meiji. Il destino del paese è in bilico mentre Kenshin Himura impugna la spada che ha giurato di non sguainare mai più.
Manji ha visto uccidere la sorella e ha giurato di vendicarsi. Per portare a termine il proposito, gli è apparsa una misteriosa donna che gli ha offerto eterna giovinezza e immortalità. I genitori di Rin Asano vengono uccisi da una banda di guerrieri chiamati "Itto ryu". La ragazza chiede allora l'aiuto di Manji per vendicarsi. Insieme, proveranno a mettere la banda fuori dai giochi.
Taketoki Washizu è un nobile a cui viene profetizzata l'ascesa al potere e l'invincibilità fino a quando la foresta non si muoverà verso il suo castello. La profezia si avvera: Washizu, consigliato dalla moglie Asaji, uccide il re ed usurpa il trono, mentre l'amico Miki si impadronisce di un castello. Durante i funerali del re, i guerrieri vengono a conoscenza del delitto e Washizu e Asaji vengono assaliti dai sensi di colpa. Istigato ancora dalla moglie, Washizu esercita ancora di più il suo dispotico potere combattendo contro tutti coloro che lo ostacolano ma, durante un banchetto, l'ombra dell'assassinato gli appare davanti. Intanto una parte del paese si ribella e un esercito marcia contro il castello. Alla fine, Washizu si trova di fronte l'esercito nemico che avanza proteggendosi con i rami degli alberi.
Shinzaemon Shimada è un nobile samurai che ricevuto l'ordine di uccidere Naritsugu, accusato di voler prendere il potere del paese. Assieme ad altri combattenti il samurai organizza una trappola per catturare il ricco feudatario.Naritsugu è aiutato da un temibile esercito comandato da Hanbei, che si scoprirà essere un grande nemico di Shimada. Costui assieme ai suoi samurai si troveranno ad affrontare una complicata missione suicida.
Il duello tra Kenshin Imura e il malefico Shishio Makoto non ha ancora trovato fine. L’esito del conflitto tra i due guerrieri è destinato a decidere le sorti dell’intero Giappone…
Nel Giappone feudale, durante una sanguinosa guerra tra clan, due contadini codardi e avidi, soldati di un esercito sconfitto, si imbattono in un uomo misterioso che li guida verso una fortezza nascosta tra le montagne.
Giappone XIX sec. Zatôichi, massaggiatore cieco col vizio del gioco a dadi e micidiale maestro di spada, arriva in un villaggio i cui abitanti sono taglieggiati dal clan dei malvagi Ginzo. Col suo amico Shinkichi (Taka) s'imbatte nelle sorelle Naruto, Okinu (Yuko) e Osei (Daigorô), che si fingono geishe in attesa di vendicare il massacro dei genitori. Le aiuterà a fare giustizia. 1° film di Kitano in costume, del genere chambara (cappa e spada). Tratte dai popolari racconti di Kan Shimozawa, le avventure di Zatôichi furono rilanciate negli anni '60 dall'attore Shintaro Katsu che tra il '62 e l'86 interpretò il personaggio in una serie TV e in una ventina di lungometraggi per le sale.
Il vecchio Saito, conduce il nipotino malato nella clinica di un medico, intento in un trasloco.
Lì, una vecchia foto attira la sua attenzione e risveglia i suoi ricordi.
Di quel samurai, una volta membro della Shinsengumi come lui, non resta che quella foto sbiadita,
ma la sua memoria vive ancora, intensa, nel cuore di coloro che lo hanno conosciuto. Ambientato in un'epoca dove lo scontro tra Shogun e Imperatore dette alla storia una svolta radicale,
è un film struggente ed evocativo, denso dei valori che nonostante tutto, il Giappone non vuole dimenticare.
Il seguito della "Sfida del samurai" è un buon film, anche se non all'altezza dell'originale. Girato da Kurosawa per sfruttare il successo del precedente, risulta, comunque, un film valido e divertente, nelle corde del Kurosawa più avventuroso.
Il samurai Hanshiro si reca presso la casa del clan Ii, che ha a capo il ricco Kageyu, per chiedere l'autorizzazione a commettere suicidio rituale. Kageyu lo informa che ormai accade sempre più spesso che ci siano samurai in povertà che fingono di volersi suicidare solo per poter accedere alle case dei ricchi per chiedere aiuto in denaro. Gli racconta così la vicenda di un giovane samurai, Motome, il quale aveva avanzato la stessa richiesta per poi rivelare di aver bisogno di un aiuto per curare la moglie ammalata e il figlioletto morente. Il clan lo aveva costretto a morire di una morte atroce perché obbligato a suicidarsi con la spada di bambù che aveva sostituito quella metallica venduta per bisogno. Hanshiro ascolta ma poi mostra di conoscere bene quella storia.
1855, Giappone feudale ai tempi dell'avvicinamento delle "navi nere" americane alle coste del paese. Per preparare i suoi guerrieri al potenziale attacco dell'invasore straniero, Katsuakira Itakura, il signore di Annaka, organizza una corsa di 58 chilometri attraverso coste, foreste e montagne. Ma la gara viene vista come un atto ostile dal governo centrale di Edo, il cui Shogun invia un gruppo di assassini per regolare i conti. Per evitare che la maratona si trasformi in tragedia, anche a causa di un suo messaggio male interpretato, una giovane spia al servizio dello Shogun dovrà correre più veloce degli assassini, mettendo a dura prova la sua stessa lealtà.
Alla morte del Taikō Hideyoshi Toyotomi, il designato erede era Hideyori, figlio della concubina Yodogimi (nipote di Oda Nobunaga).
Nel 'Consiglio dei Cinque Reggenti', nominato da Hideyoshi, c'era anche Ieyasu Togugawa, la cui mira era di assumere il comando del Giappone ormai unificato da Hideyoshi. Ishida Mitsunari, con l'amico Maeda Toshiie, cercavano di tenere a freno le sue brame, ma Maeda Toshiie morì, e Mitsunari subentrò al suo posto nel 'Consiglio dei Cinque Reggenti'. Le reciproche insofferenze, portarono Mitsunari e Ieyasu ad uno scontro sempre più palese, nel quale funrono coinvolti i daimyō, che si schierarono per l'uno o per l'altro, mossi da intenti più o meno nobili, ma che finirono inevitabilmente per confluire nella più colossale battaglia della storia del Giappone.