Versailles, luglio 1789. Alla corte di Luigi XVI cresce il malcontento e il popolo francese è in fermento per porre fine agli sperperi del sovrano che hanno ridotto la nazione sull'orlo della povertà, con i viveri che cominciano a scarseggiare e l'ombra di una sanguinosa rivolta che incombe. Dietro l'apparente calma dei palazzi reali, ognuno sta organizzando in gran segreto la propria fuga e anche la regina Maria Antonietta (Diane Kruger) ha radunato il suo entourage per lasciar la residenza e mettersi in salvo prima che la situazione degeneri. Tra sue dame di compagnia vi è anche Sidonie Laborde (Léa Seydoux) che, da compagna di letture e amica intima della regina, si ritrova a vivere con grande stupore le prime ore di una rivoluzione destinata a cambiare il corso della storia.
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Maria Antonietta, la figlia della regina d'Austria viene promessa in sposa appena quattordicenne a Luigi XVI, il futuro re di Francia. Nonostante la sua riluttanza, la giovane si trasferisce a Versailles, ma non riuscirà mai ad entrare in sintonia col popolo francese che in primis, non le perdona il fatto di essere straniera, così allo scoppio della Rivoluzione, quando Maria Antonietta si schiera dalla parte dell'aristocrazia, una volta catturata, sarà condannata dal tribunale rivoluzionario alla ghigliottina.
Ispirato alla storia del compositore Joseph Bologne, Chevalier de Saint-Georges. Figlio illegittimo di una schiava africana e di un francese proprietario di una piantagione, Bologne scala la società francese come violinista-compositore, schermidore e protagonista di una tragica storia d'amore e di un litigio con Maria Antonietta e la sua corte.
Jeanne du Barry, film diretto da Maïwenn, è incentrato sulla vita di Jeanne Vaubernier (Maïwenn), nata nel 1743 e figlia illegittima di una povera sarta. La donna, nonostante le sue umili origini, ha sempre avuto una forte predilezione per la cultura e, grazie alla sua intelligenza e al suo gran fascino, è riuscita a salire i gradini della scala sociale. Jeanne è stata in grado di entrare nelle grazie di re Luigi XV (Johnny Depp), che ignorava totalmente il suo status di cortigiana. Tramite lei, il re riacquista appetito per la vita, tanto da nominarla sua amante ufficiale e a ottenere il titolo di contessa du Barry.
La passionale storia d'amore tra i due porterà Luigi XV a infrangere le regole del decoro e dell'etichetta, permettendo a Jeanne du Barry di trasferirsi a Versailles e vivere sotto il suo stesso tetto. L'arrivo di Jeanne al palazzo, però, non fu ben visto dalla corte e portò a un vero e proprio scandalo.
Prima della rivoluzione del 1789, "l'affaire du collier" fu uno degli scandali che minarono il trono già decrepito di re Luigi XVI: per recuperare il titolo e l'eredità dei Valois, che regnarono in Francia dal Trecento alla fine del Cinquecento, la spregiudicata contessa Jeanne de la Motte Valois (H. Swank) imbastisce una truffa, imperniata su una collana di diamanti, che coinvolge la regina Maria Antonietta (J. Richardson) e l'ambizioso cardinale Louis de Rohan (J. Pryce). Scritto da John Sweet, è un dramma adiposo che confonde talmente ed è talmente confuso da ricordare un pesce che boccheggia su un banco di sabbia. La sua unica nota di merito sono i costumi di Milena Canonero.
Manchester, primi anni '50. Alan Turing, brillante matematico ed esperto di crittografia, viene interrogato dall'agente di polizia che lo ha arrestato per atti osceni. Turing inizia a raccontare la sua storia partendo dall'episodio di maggiore rilevanza pubblica: il periodo, durante la Seconda Guerra Mondiale, in cui fu affidato a lui e ad un piccolo gruppo di cervelloni, fra cui un campione di scacchi e un'esperta di enigmistica, il compito di decrittare il codice Enigma, ideato dai Nazisti per comunicare le loro operazioni militari in forma segreta. È il primo di una serie di flashback che scandaglieranno la vita dello scienziato morto suicida a 41 anni e considerato oggi uno dei padri dell'informatica in quanto ideatore di una macchina progenitrice del computer.
Nel 1962, dopo la chiusura di uno dei migliori club di New York in cui lavorava, il buttafuori italoamericano Tony Lip deve a tutti i costi trovare un lavoro per mantenere la sua famiglia. Accetta di lavorare per il pianista afroamericano Don Shirley e decide di seguirlo in tour nel sud degli Stati Uniti. Nonostante le differenze e gli iniziali contrasti, tra i due si instaurerà una forte amicizia.
Carolina del sud, 1776. Benjamin Martin, un eroe del conflitto franco indiano, si è ritirato ad una vita tranquilla con la propria famiglia e ha giurato di non tornare mai più in guerra. Ora però la serenità della sua esistenza è minacciata dall'impellente conflitto contro gli inglesi e Benjamin, seppur contrario, scopre che l'unico modo per salvare la sua famiglia è combattere per la libertà del suo paese.
Bretagna, Francia, 1770. Marianne, una pittrice, è incaricata di realizzare il ritratto di nozze di Héloïse, una giovane donna che ha appena lasciato il convento. Héloïse è però riluttante al matrimonio e Marianne deve ritrarla senza che lei lo sappia, osservandola di giorno e lavorando di nascosto di notte. Tra le due pian piano nascerà un rapporto fatto di intimità e attrazione, destinato a un drammatico epilogo.
È il 1757 e la Guerra dei sette anni è sbarcata oltre oceano. Le colonie americane sono infatti terreno fertile per sangue e morti, con inglesi e francesi che si contendono le terre, mentre le tribù autoctone decidono da quale parte schierarsi e a chi giurare una presunta fedeltà. Tra di loro c'è anche Nathan, nato inglese e adottato dai Mohicani, che corre tra foreste e fiumi in cerca di una pacifica convivenza tra coloni e invasori. Gli equilibri verranno però presto spezzati dalla crescente tensione tra le forze europee e dai labili patti che legano gli indigeni ai due schieramenti.
Sul finire del '700, l'equipaggio del Bounty, sobillato dall'ufficiale in seconda Fletcher Christian (Gable), si ribella alla ferocia del capitano Bligh (Laughton), che viene abbandonato in mare su una scialuppa. Ma il capitano, raggiunta l'Inghilterra, si pone alla ricerca dei ribelli, ne cattura alcuni e li fa processare.
Nel 1823 al manicomio di Vienna Antonio Salieri, acclamato musicista di Corte, confessa un tremendo segreto: ha consumato la vita nel tentativo di distruggere Mozart, volgare e libertino, indegno, secondo lui, dei doni divini. Sotto il segno del più scatenato gusto del gioco, è una riflessione sul contrasto tra genio e mediocrità e sull'invidia. Scritto dall'inglese Peter Shaffer, da una sua pièce (1979). Omaggio a Praga. Splendide immagini, due grandi interpreti. 8 Oscar: film, regia, sceneggiatura, attore, costumi, suono, trucco, scenografia. Non tenendo conto che, in fondo, è un Mozart visto da Salieri i molti mozartiani di stretta osservanza hanno eccepito sulla fedeltà storica, specialmente sulle libertà prese per la genesi del Requiem, ma avrebbero da lamentarsi di più i pochi ammiratori di Salieri. Al Festival di Berlino 2002 fu presentata una edizione restaurata (Director's Cut) e allungata di oltre 20´.