Non che se ne sentisse la mancanza, ma il neoclassicismo spielberghiano regala una versione brillante ricca di belle coreografie e con un gruppo di attori giovani davvero bravi.
Il resto lo fa la partitura originale (che si gioca comunque le cartucce migliori nella prima parte) e il Bardo sullo sfondo: la scena del balcone (pardon: delle scale antincendio) fa sempre piangere come vitelli.