Bikes vs Cars depicts a global crisis that we all deep down know we need to talk about: Climate, earth's resources, cities where the entire surface is consumed by the car. An ever-growing, dirty, noisy traffic chaos. The bike is a great tool for change, but the powerful interests who gain from the private car invest billions each year on lobbying and advertising to protect their business. In the film we meet activists and thinkers who are fighting for better cities, who refuse to stop riding despite the increasing number killed in traffic.
David Attenborough e lo scienziato Johan Rockström analizzano il collasso della biodiversità sulla Terra e in che modo questa crisi possa ancora essere evitata.
Il regista Louie Psihoyos assembla una squadra di attivisti per mostrare al mondo immagini mai viste prima, in grado di cambiare il modo in cui si guarda alle questioni inerenti agli animali in via di estinzione e alle estinzioni di massa, infiltrandosi nei famigerati mercati neri con tattiche in stile guerriglia o lavorando con gli artisti per creare belle immagini con inaspettati soggetti animali.
The cove è stata ribattezzata una laguna sulle coste di Taiji, un parco nazionale che si trova in Giappone, un luogo paradisiaco dove però accade qualcosa di agghiacciante. Qui, per sei mesi all'anno, da aprile a settembre, si danno appuntamento i cacciatori di cetacei riuscendo ad accaparrarsi ben 23 mila delfini. Pesca illegale? In realtà si, anche se a consentirla è l'assurda legislazione della International Whaling Commission. Qui arrivano, qui li catturano per portarli in Occidente, molto spesso in vasche o megapiscine per farli esibire. Il problema è che, da quel momento in poi, il bel cetaceo sarà costretto a vivere in una gabbia, in carcere per l'appunto. Una prassi che fa fruttare 2 miliardi di dollari l'anno e che è fortemente sponsorizzata dalla Yazuka, la mafia giapponese.
Un ritratto intimo e personale del Premio Nobel per la Pace Malala Yousafzai, divenuta un obiettivo dei Talebani e rimasta gravemente ferita da una raffica di proiettili durante un ritorno a casa sul bus scolastico, nella valle dello Swat in Pakistan. Allora quindicenne (ha compiuto 18 anni lo scorso luglio) era stata presa di mira, insieme a suo padre, per la sua battaglia a favore dell'istruzione femminile, e l'attentato di cui rimase vittima ha suscitato l'indignazione e le proteste di sostenitori da tutto il mondo. Miracolosamente sopravvissuta, ora conduce una campagna globale per il diritto all'istruzione delle bambine e dei bambini nel mondo, come co-fondatrice del Fondo Malala.
Il documentario segue l'oceanografa Sylvia Earle e la sua campagna per salvare gli oceani da minacce quali il sovrasfruttamento delle risorse ittiche e i rifiuti tossici.