Théo e Hugo sono due ragazzi parigini gay che s'incontrano in un cruising club e all'interno del quale hanno un rapporto sessuale. Usciti dal locale, i due realizzeranno che, travolti dal desiderio, si sono dimenticati di utilizzare il preservativo: questo fatto sconvolgerà la vita dei protagonisti in quanto Hugo è sieropositivo a carica non rilevabile e Théo rischia di contrarre l'HIV. Da qui inizierà un'odissea nella Parigi notturna. Il film inizia alle 4:27, quando i protagonisti sono nel cruising club e finisce alle 6:00.
Gyeon-woo, classico studente "nerd", sembra non riuscire ad avere una relazione. Un giorno conosce in treno una ragazza ubriaca fradicia. Da quel momento inizieranno a frequentarsi e lei esibirà di continuo atteggiamenti insopportabili. Lui si ritroverà nelle situazioni più sgradevoli, rimanendo però convinto che la persona al suo fianco riservi qualcosa di speciale. Infatti, malgrado le loro disavventure e i distacchi causati dal destino, s'accorgerà che i suoi sentori non erano così errati.
Alex (Denis Levant) è un giovane clochard sul cui corpo, quando giace ubriaco fradicio al centro del boulevard Sébastopol, le auto delle coppie borghesi passano allegramente. Con orrore gli si avvicina Michéle (Binoche), pittrice con un padre colonnello e un fidanzato carogna al quale, un giorno, sparerà. Tra Alex e Michéle, clochard per necessità o per disperazione sul Pont-Neuf chiuso al pubblico per lavori, nasce “l’amour fou”.
Secondo film di Buñuel dopo Un chien andalou dell'anno precedente, col quale costituisce il vero e proprio manifesto del surrealismo cinematografico (alla sceneggiatura collaborò Salvador Dalì, fra gli interpreti figura Max Ernst). Nei sessanta minuti di proiezione non assistiamo allo svolgersi di una trama ben definita ma, come al solito nei film del regista spagnolo, al susseguirsi di personaggi e di situazioni canonici, in una critica serrata e corrosiva al clericalismo, all'autoritarismo e alla repressione sessuale.
Un venerdì sera, Russell. totalmente ubriaco dopo aver partecipato ad una festa. entra da solo in una discoteca per soli gay e vi trascorre la serata. Tra un drink e l'altro, prima dell'orario di chiusura, conosce Glen e con lui trascorre il resto della notte. Quella che doveva essere la follia di una sera si trasforma in un fine settimana tra bar e camera da letto, fatto di alcol, droga, sesso e profonda conoscenza tra i due, che avrà ripercussioni inevitabili nella vita futura di entrambi.
L’attraente Dallas (l’androgina modella Erika Linder, qui al suo debutto cinematografico) non è molto portata per le relazioni stabili, ha infatti appena rotto con l’ennesima fidanzata. Jasmine (la bellissima Natalie Krill) è un editor di successo nel mondo della moda che sta vivendo il suo sogno d’amore con la sua fidanzata Riley, ma anche qui sembra esserci qualcosa di stonato. Le due donne hanno due brevi occasioni d’incontrarsi nel giro di qualche ora, due incontri che non le lasciano indifferenti. Già al primo bacio è chiaro che il loro mondo va sottosopra, adesso è governato solo da reciproco desiderio, passione e lussuria. Il film, che vuole essere soprattutto una celebrazione della sessualità femminile e lesbica, è diventato un caso nel suo Paese d’origine, il Canada, dove ha riempito le pagine dei rotocalchi.