Usi e costumi sessuali degli italiani, raccolti da Pasolini tramite alcune interviste e commentati dallo psicoanalista Cesare Musatti e da Alberto Moravia. Più che di un film sull'amore, si tratta di un'inchiesta sui tabù sessuali nell'Italia della metà degli anni Sessanta.
Rocco Siffredi, vera e propria leggenda vivente del mondo dell'hard, sta alla pornografia come Mike Tyson sta al pugilato o Mick Jagger al rock'n'roll. Sua madre desiderava divenisse prete ma poi, con la sua benedizione, è diventato un attore porno che ha dedicato la sua vita al solo dio desiderio. Per la prima volta, Siffredi si racconta andando oltre il mito e rivelando la sua vera storia, gli inizi, la carriera, il rapporto con la moglie e i figli, offrendo inoltre un'inaspettata confessione che cambierà per sempre la sua esistenza.
Ci sono artisti che, come pochi, hanno saputo esprimere lo spirito del proprio tempo e, anzi, persino anticiparne il corso. Tra questi c’è Mia Martini. Un’artista dalla voce unica, con un’esperienza umana scandita da grandi successi e un privato denso di emozioni, sempre in bilico tra crisi esistenziali e traguardi professionali. Una personalità sincera e autentica, che ha saputo tenere testa a pregiudizi emarginanti, che non ha voluto scendere a compromessi, pagando a duro prezzo le proprie scelte artistiche e personali. Ora la sua storia e il racconto del pregiudizio che ha deviato il corso della sua vita arrivano in anteprima al cinema solo per tre giorni per un evento unico dedicato a tutti coloro che hanno amato la sua voce.
Il mondo del glamour di Valentino viene mostrato attraverso lo sguardo di Matt Tyrnauer, corrispondente speciale di Vanity Fair. La troupe dal giugno 2005 al luglio 2007 ha girato circa 250 ore. Si tratta di un documentario decisamente interessante e non solo per chi si occupa di alta moda o di personaggi della jet society. Ne esce infatti un ritratto complesso di quello che è stato davvero un 'imperatore'. Tyrnauer riesce a offrire allo spettatore l'immagine di un grande creatore di moda seguendolo nel processo di realizzazione dei suoi capolavori di stoffa cogliendone le intuizioni geniali così come gli improvvisi mutamenti d'umore. Ma ciò che più colpisce è che, nonostante quel margine di agiografico che queste operazioni prevedono, dalla visione emerge con la forza dei sentimenti la storia di una relazione durata 50 anni: quella tra Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti.
I Måneskin raccontano i Måneskin: un film a quattro voci e otto mani in cui i ragazzi, non ancora ventenni, si presentano, si rivelano, si mettono in scena per raccontare la propria personalità, tra esperienze, sogni, conflitti e la spasmodica voglia di esprimersi attraverso la musica per dimostrare chi sono. Hanno scelto di farlo in un periodo cruciale della loro ancora breve carriera, durante la genesi del primo disco d’inediti. Lontano dai riflettori ma al centro della pressione creativa delle aspettative che il mondo della musica riversa su di loro: dalle selezioni di X Factor al primo tour, il documentario segue i componenti della band nelle fasi più delicate del lavoro creativo e mentre stringono in modo insolubile i loro rapporti di amicizia e imparano a mantenere in equilibrio i ritmi professionali serrati e la vita da adolescenti, trovando il tempo anche per la famiglia e gli amici di sempre.
Nell'Ohio post-industriale, un miliardario cinese apre una nuova fabbrica nella in uno stabilimento abbandonato della General Motors, assumendo duemila operai americani. I primi giorni di speranza e ottimismo lasciano il posto a battute d'arresto quando la Cina high-tech si scontra con l'America operaia.
Un documentario che indaga sui pregiudizi degli algoritmi e sui difetti della tecnologia di riconoscimento facciale scoperti dalla ricercatrice del MIT Joy Buolamwini.
I figli delle prostitute nel quartiere a luci rosse di Calcutta, di fronte alla miseria piú nera, agli abusi e alla disperazione, hanno pochissime possibilità di sfuggire al loro destino per crearsi un'esistenza diversa. Zana Briski, fotografa professionista, regala ai bambini una macchina fotografica e impartisce lezioni, insegnando loro ad apprezzare la bellezza e la dignità della loro espressività, rendendo la fotografia un mezzo di emancipazione. In Born into Brothels, i registi Zana Briski e Ross Kauffman narrano l'incredibile trasformazione dei bambini che hanno conosciuto nel quartiere a luci rosse.