Quattro veterani afroamericani: Paul (Delroy Lindo), Otis (Clarke Peters), Eddie (Norm Lewis) e Melvin (Isiah Whitlock, Jr.), ritornano in Vietnam alla ricerca di ciò che rimane del loro caposquadra, caduto in guerra (Chadwick Boseman) e di un tesoro sepolto; i nostri eroi, riuniti dal figlio preoccupato di Paul (Jonathan Majors), combattono le forze dell’uomo e della natura mentre affrontano le ferite segnanti dell’immoralità della guerra del Vietnam.
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In un campo di addestramento dei Marines nel South Carolina diciassette giovani civili vengono trasformati in macchine da guerra e di morte. Partito per il Vietnam, uno dei diciassette lavora per un giornale militare e si trova coinvolto nell'offensiva del Tet.
A Saigon, durante la guerra in Vietnam il capitano dei corpi speciali Benjamin Willard riceve dai superiori l'ordine di trovare ed eliminare il colonnello Walter Kurtz che uscito con i suoi soldati dai ranghi dell'esercito americano, sta combattendo una guerra personale ai confini fra il Vietnam e la Cambogia. Scortato da alcuni uomini, Willard risale un fiume a caccia del colonnello. Dopo varie peripezie il capitano individua Kurtz all'interno di una sorta di reggia-tempio protetta dalla vegetazione e da numerosi indigeni armati. Willard non sa che fare, ma è lo stesso Kurtz che lo induce ad eseguire la condanna.
Ron Kovic, nato il 4 luglio 1946, si arruola nei Marines e torna dal Vietnam, nel 1968, paralizzato nella parte inferiore del corpo e impotente. Attraverso varie esperienze arriva a una presa di coscienza pacifista e porta la sua testimonianza alla Convenzione Democratica del 1976.
Tre giovani amici di origine ucraina, operai in un'acciaieria di Clairton (Pennsylvania), partono per il Vietnam dopo aver festeggiato il matrimonio (rito ortodosso) di uno di loro. Catturati dai Vietcong, subiscono la tortura della roulette russa, ma riescono a fuggire. Mike (De Niro) rimpatria, carico di medaglie; Steven (Savage) perde le gambe e Nick (Walken) trova a Saigon la morte che aveva cercato con accanimento. All'inferno e ritorno. Il Vietnam occupa la parte centrale e un breve capitolo (enfatico) verso la fine, in cadenze di un'apocalisse allucinata, di un carnevale di morte.
Un giovane, Chris, parte come volontario per la guerra del Vietnam, ma il suo idealismo si dovrà presto scontrare con gli orrori di quel conflitto, gli uomini trasformati in macchine da guerra e con il cinismo di molti ufficiali.
Chickie vuole sostenere i suoi amici che combattono in Vietnam, quindi fa qualcosa di selvaggio: porta loro personalmente birra americana. Quello che inizia come un viaggio ben intenzionato cambia rapidamente la vita e la prospettiva di Chickie. Basato su una storia vera.
Durante una missione di salvataggio l'11 aprile 1966, il paracadutista statunitense William H. Pitsenbarger ha la possibilità di fuggire sull'ultimo elicottero impegnato in una difficile zona di guerra in Vietnam. Decide però di non approfittarne e di rimanere a terra per aiutare i compagni, compiendo il più grande sacrificio della sua vita. Trentadue anni dopo, Scott Huffman - membro dello staff del Pentagono in rampa di lancio per un avanzamento di carriera - riceve il compito di indagare su quanto accaduto per una richiesta di medaglia d'onore a Pitsenbarger avanzata dal suo superiore e dai genitori.
Siamo nel 1965 e la radio delle forze armate in Vietnam ha un nuovo d. j., Adrian Cronauer, che diventa in breve amatissimo dai soldati per la sua alluvionale e irriverente irruenza; per lo stesso motivo invece i superiori lo detestano. Adrian conosce la giovane Trinh, ma la ragazza lo tiene a distanza. Si salverà dai vietcong, ma capirà l'avversione che gli americani suscitano nella popolazione.
Il 18 agosto 1966, per tre ore e mezza in una piantagione di gomma chiamata Long Tan, il maggiore Harry Smith e la sua inesperta compagine, composta principalmente di coscritti, combattono per la loro vita contro 2500 esperti vietcong e soldati nordvietnamiti. Con le munizioni in via di esaurimento, i morti in aumento e il nemico pronto all'assalto finale, ogni uomo cercherà la forza per andare avanti con onore, decenza e coraggio.
Durante una ricognizione nel Vietnam quattro dei cinque componenti di una squadra di fanti nordamericani sequestrano, stuprano collettivamente e assassinano una ragazza vietnamita. Il quinto (Fox) li denuncia. È un fatto vero, accaduto nell'ottobre 1966. Nel 1967 i quattro furono processati e condannati da un tribunale militare. Come s'usa in questi casi, le pesanti pene furono ridotte in appello. L'unico film bellico di De Palma è un cattivo film. Diffamare la guerra è un dovere, ma qui lo si fa in modi ipocritamente e provincialmente americani. Nemmeno il dilemma etico che affligge il gracile soldato Eriksson (qual è la discriminante tra solidarietà e omertà?) diventa espressivo. La sceneggiatura di David Rabe (Streamers) è basata su un libro di D. Lang, giornalista reduce dal Vietnam.
Nel 1966, alla vigilia della guerra in Vietnam, l'aviatore statunitense di origine tedesca Dieter Dengler viene mandato per la prima volta in missione, che consiste in un bombardamento segreto sul Laos. Durante l'operazione il suo aereo viene abbattuto e lui viene fatto prigioniero. Viene cosi' portato in un campo di prigionia in mezzo alla giungla dove sono gia' rinchiusi, da un anno e mezzo, altri cinque prigionieri, tra cui due americani: Eugene e Duane. Dieter inizia a progettare la fuga, per la quale bisognera' pero' aspettare la stagione delle piogge. Eugene si oppone fermamente al piano di fuga, perchè continua a credere che verranno liberati presto.