Un documentario visivamente sbalorditivo che riflette il rapporto dell'essere umano con altre specie sulla Terra man mano che l'umanità diventa sempre più isolata dalla Natura.
La condizione del paneta e i rischi che corre a causa dei gas serra è la scomoda verità che Al Gore si è impegnato a diffondere di persona attraverso un tour che si è esteso ai quattro angoli della terra avviato dopo aver perso (momentaneamente) la corsa alla Casa Bianca. Conscio di andare incontro allo scetticismo delle persone ma forte delle sue ricerche nel campo e di vent'anni di esperienza (già nel 1992 aveva pubblicato il libro Earth in the Balance: Ecology and the Human Spirit sul quale si basa la sua attuale "predicazione") Gore espone una serie di dati scientifici inattaccabili, tabulati, previsioni sul nostro prossimo futuro e risposte alla domanda su come affrontare il riscaldamento globale del pianeta.
Home è un documentario su ambiente e cambiamento climatico di Yann Arthus-Bertrand, prodotto da Luc Besson, diffuso contemporaneamente il 5 giugno 2009 nelle sale cinematografiche di 50 paesi, in concomitanza con la giornata mondiale dell'ambiente. Concepito come un reportage di viaggio, è realizzato quasi interamente con immagini aeree.
Il regista Louie Psihoyos assembla una squadra di attivisti per mostrare al mondo immagini mai viste prima, in grado di cambiare il modo in cui si guarda alle questioni inerenti agli animali in via di estinzione e alle estinzioni di massa, infiltrandosi nei famigerati mercati neri con tattiche in stile guerriglia o lavorando con gli artisti per creare belle immagini con inaspettati soggetti animali.
Lo spettacolare documentario BBC, Earth - Un giorno straordinario, è una dichiarazione d'amore per la Terra, un omaggio al pianeta e alle creature che lo abitano. L'inconfondibile voce di Diego Abatantuono accompagna gli spettatori nel viaggio alla scoperta di continenti, oceani, ghiacciai; luoghi incontaminati popolati dai protagonisti delle tante storie che si intrecciano sullo schermo. Una finestra sul mondo naturale che consente a grandi e piccoli di osservare gli animali in azione: zebre, pinguini, giraffe, le loro vite scorrono parallele nell'arco di un'unica indimenticabile giornata. Ci sono voluti cinque anni di riprese in 4K e dolby Athmos.
Che gli oceani abbiano bisogno di “aiuto” è ormai noto. Ma tanti ignorano le conseguenze negative che potremmo subire per colpa dell’inquinamento dei mari. È quello che ha pensato Yann Arthus-Bertrand, fotoreporter e presidente della GoodPlanet Foundation, quando ha deciso di realizzare Planet Ocean, il documentario che racconta i problemi che affliggono le acque del pianeta. Divenuto celebre per i suoi scatti aerei, che ritraggono dall’alto favelas, città fantasma e cimiteri di antenne satellitari, Arthus-Bertrand nelle sue opere mette in luce l’immensità della Terra e delle creazioni umane e le contraddizioni che questa interazione può generare. La GoodPlanet Foundation, in collaborazione con Omega, ha girato il pianeta per mettere insieme panorami ad alta quota e incursioni subacquee ravvicinate. E mentre le immagini rivelano un universo di dettagli in alta definizione, la storia del “Pianeta Oceano” si dipana tra osservazioni attente e l’ombra di un futuro minacciato dall’uomo.
Un gruppo rivoluzionario di attivisti, scienziati, agricoltori e politici si uniscono in un movimento globale di "agricoltura rigenerativa" che potrebbe bilanciare il clima, rifornire le nostre vaste riserve idriche e nutrire il mondo.
VIVERE NELL’ETÀ DEGLI AEROPLANI offre una nuova prospettiva su un miracolo dei nostri giorni che molti di noi diamo per scontato: volare. Narrato da Harrison Ford e presentando una colonna sonora originale dal compositore vincitore dei premi Oscar [Academy Award®] James Horner, il film porta gli spettatori in 18 paesi attraverso sette continenti per evidenziare come gli aeroplani abbiano abilitato un secolo di interconessioni globali che i nostri avi non avrebbero mai potuto immaginarsi.
Seguendo le contraddizioni della natura e delle persone che abitano il nostro pianeta, il documentario punta l'attenzione su quattro coppie di stati agli antipodi. Raccontando storie di vita antitetiche ma al contempo simili - incentrate su un pescatore solitario in un villaggio argentino, su una donna che vende pesce in una affollata strada di Shangai, su un guardiano del faro cileno a Capo Horn e su un ufficiale di bordo sul lago Baikal - si offrono immagini relative a quattro coppie di Paesi situati uno opposto all'altro: Argentina e Cina, Cile e Russia, Hawaii e Botswana, Nuova Zelanda e Spagna.