Novembre 1870: Amedeo d’Aosta, fratello del futuro Umberto I e capostipite dei Savoia, diventa re di Spagna. Giunto a Madrid il 2 gennaio 1871, lo stesso giorno giura sulla costituzione. Il sovrano è armato di idee liberali e progressiste, ma presto i suoi ideali si scontrano con la realtà spagnola del periodo, dominata da intrighi e corruzione. Costretto a passare la maggior parte del tempo tra le mura del palazzo per timore di un attentato alla sua persona, dopo appena due anni Amedeo abdica, dichiarando la Spagna ingovernabile.
La vicenda si svolge nella città cilena di Antofagasta in epoca contemporanea. Don Celso Barra, un anziano impiegato, è alla vigilia del pensionamento per limiti di età; l'imminente ritiro dalla vita attiva, non gradito, lo spinge a pensare al tempo che passa e alla morte. Immagina il suo suicidio o il suo assassinio. Don Celso frequenta Jean Giono, un professore di lingua francese omonimo dello scrittore, col quale discute dei problemi legati alla traduzione dal francese allo spagnolo. Rivede inoltre se stesso bambino colloquiare con i suoi eroi (Long John Silver, Ludwig van Beethoven).