Richiamandosi alla filmografia di denuncia di Michael Moore, passando da Adam Smith al Bunga Bunga, questo documentario esplora il lato oscuro dell'Italia di oggi, concentrandosi sul declino politico, economico e sociale del paese, prodotto - secondo gli autori - da un collasso morale senza eguali in Occidente. Un declino considerato terminale e che affonda le radici in una politica corrotta legata alla mafia e nei monopoli mediatici che esaltano la mediocrità, in quello che è stato il paese della creatività, della generosità di spirito e del patriottismo, oggi ridotto in coma da una sorta di anestesia morale. Autori del documentario sono Bill Emmott, per molti anni direttore dell'Economist (sua la famosa copertina su Silvio Berlusconi definito "inadatto a governare"), e la reporter e filmmaker italiana Annalisa Piras, residente all'estero da diverso tempo.
Città del Capo, XVIII secolo: la storia d’amore travagliata e clandestina, realmente accaduta, tra il marinaio olandese Rijkhaart Jacobsz (Neil Sandilands) e il nero Claas Blank (Rouwnet Brown). Dopo un periodo di detenzione nel carcere di Robben Island, subiranno un grave processo. Testimone involontario è il botanico scozzese e omosessuale Virgil Niven (Shaun Smyth), studioso del fiore sudafricano Protea.
Tre amici alla ricerca di un modo per fare soldi vengono folgorati da un'idea, quella di rapire il figlio diciannovenne di Frank Sinatra. Il terzetto affitta una confortevole casa dove tenere l'ostaggio e lo preleva senza il minimo intoppo, tutto secondo i piani. Sarà il rapimento più assurdo e fallimentare della storia del crimine.