Uno spacciatore di steroidi spiega come da esperto anti invecchiamento non autorizzato è diventato l'uomo di punta nel più grande scandalo della storia del baseball.
Il film racconta in profondità il mondo degli Scout italiani, e lo fa da una prospettiva inattesa, intrecciando una storia dello scoutismo alla Storia della Resistenza italiana. Due mondi che hanno coinvolto e coinvolgono tanti giovani, per un racconto dedicato ai ragazzi e centrato su un valore sentito oggi come in forte crisi, e fortemente necessario: la partecipazione, sociale e politica.
Il pataffio di Malerba è un buffo romanzo che si muove in un medioevo pieno di fame e carestia. I nomi dei personaggi sono già un eloquente programma, il marconte Cagalanza, la marcontessa Bernarda, grassa e scontenta, la corte tutta disgraziata e approssimativa, con i soldati arrugginiti e affamati, i contadini più affamati ancora, raramente qualcuno trova un pollastro o un somaro cotto, più spesso lo sogna. Alla fame non c’è mai fine, e questa è la trama fondamentale che accomuna contadini e sgangherati signori. Si parla un bellissimo maccheronico semi romanesco, semi latino, o semi qualcosa d’altro. Parente prossimo della Armata Brancaleone di Mario Monicelli.
La storia della conclusione di un regno e della fine di una vita: quella di François Mitterrand. Al Presidente che combatte la sua ultima battaglia contro la malattia, si avvicina un giornalista appassionato per strappare una lezione universale sulla vita, sulla politica e la storia, sull'amore e la letteratura... Ma Mitterrand non ha molto da dare perché per lui è arrivato il momento in cui passato, presente e futuro si confondono in un tempo abitato dai dubbi, quello in cui tutti gli uomini sono uguali: il tempo di chi è prossimo alla morte.
Seconda Guerra Mondiale, la Francia è sotto il controllo nazista. Gli Alleati sono in fuga dal continente, una loro sconfitta in Nord Africa sembra molto probabile, la vittoria dei nazisti è quasi assoluta. Dal profondo di questa atroce probabilità, un uomo di nome Jacques usa una radio per trasmettere un messaggio di speranza. A sua insaputa, il temibile capo Klaus Jager, l’«Hauptmann» della Gestapo, è impegnato nell’intercettazione di questa trasmissione illegale. Man mano che Klaus si fa sempre più vicino, Jacques e la figlia Juliet, assieme ad un gruppo ristretto di dissidenti, dovranno fidarsi delle attenzioni di uno sconosciuto pur di stare un passo avanti al loro inquisitore… una fiducia che potrebbe portarli direttamente nella tana del lupo.
Con un accesso esclusivo all'interno di uno dei sistemi ospedalieri più colpiti di New York, durante i terrificanti primi quattro mesi della pandemia, il regista Matthew Heineman mette in luce gli eroi quotidiani nell'epicentro dell'epidemia di COVID-19 che si sono uniti per combattere una delle più grandi minacce che il mondo abbia mai incontrato. Lasciando una devastante scia di morte e disperazione, questa pandemia, unica nel suo genere, ha cambiato il tessuto della nostra vita quotidiana e ha messo a nudo disuguaglianze presenti da molto tempo all'interno della nostra società. Utilizzando il suo caratteristico approccio di cinema vérité guidato dai personaggi, Heineman si unisce a un gruppo di medici, infermieri e pazienti in prima linea mentre cercano disperatamente di superare la situazione di emergenza. Affrontando diverse trame come fossero un microcosmo attraverso il quale possiamo vedere gli impatti emotivi e sociali della pandemia.
Nel 1986 Rita Levi-Montalcini riceve il premio Nobel, il più alto riconoscimento per la sua lunga carriera di scienziata. Ma qualcosa le manca: la scoperta del fattore di accrescimento nervoso, per cui ha ricevuto la prestigiosa onorificenza, non ha ancora trovato una applicazione clinica. L'incontro con una giovane violinista, che rischia la cecità, porta la scienziata davanti a una scelta difficile: rifugiarsi nella fama o rimettersi in gioco, accettando il rischio di un fallimento?
Un film che parte dalla strage in cui hanno perso la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo ed Antonio Montinaro, datata 23 maggio 1992, fino ad arrivare al 19 luglio dello stesso anno, con l’attentato di via d’Amelio, dove furono uccisi, oltre a Borsellino, Agostino Catalano (caposcorta), Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.