Lo ammetto: 140 di Q.I non sono sufficienti per capire e apprezzare questo film. D'altronde, quando un critico scrive "la volgarità glamour di Damien Chazelle [...]" qualche dubbio sul contenuto ti viene. Il dubbio cresce quando si passa dall'elefante che defeca in testa a un poveretto a una scena erotica di "pissing" fra un turbinio di ogni sorta di droga. Rimpiangiamo i tempi de "La grande abbuffata" quando dietro la macchina da presa c'era un signor Marco Ferreri e non c'erano solo due attori di richiamo; e c'era anche ben altro signiificato.