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Transcendence (2014)

Transcendence (2014)

119 minutes EN Thriller , Fantascienza , Dramma , Mistero
Depp veste i panni di un ricercatore alle prese con esperimenti al limite della fattibilità etica e morale.
Will Caster è uno stimato ricercatore nel campo dell'intelligenza artificiale, che sta lavorando a una macchina senziente, capace di ricreare, oltre all'intelligenza artificiale, anche l'intera gamma delle emozioni umane. I suoi esperimenti gli hanno tuttavia procurato molti nemici, specie nelle fila dei movimenti estremisti anti-tecnologia. Quando Will subisce un attentato da parte di questi ultimi, sua moglie Evelyn e il suo amico Max impiantano le sue sinapsi nella macchina da lui stesso creata, provocandone così la "trascendenza". Ma il nuovo Will diverrà un essere assetato di potere.
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Reviews and opinions - Transcendence (2014)
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Nella visione che Wally Pfister trae dalla sceneggiatura di Jack Paglen la trascendenza è un altro termine per dire "singolarità", ovvero quella teoria futurologica secondo la quale l'evoluzione dell'intelligenza umana fomentata da aiuti artificiali ad un certo punto supererà la nostra comprensione di essa giungendo ad un livello superiore.
A partire da questo presupposto tra lo scientifico e il fantascientifico il direttore della fotografia, diventato noto per il suo lavoro accanto a Christopher Nolan, gira il suo primo film da regista mescolando tradizionale e innovativo. E' infatti molto tradizionale la maniera nella quale emerge una tecnologia che si contrappone all'umanità prendendo il controllo di tutto quel che l'uomo ha delegato alle macchine, mentre è molto innovativo come la storia disponga le forze in campo. Invece che porre gli uomini in contrasto con l'artificiale sceglie infatti di creare un artificiale che sia molto umano e di avere diverse fazioni anche all'interno della razza umana (confermando che in qualsiasi contesto è sempre l'uomo il nemico peggiore, come la visione apocalittica di nuova generazione in stile The walking dead insegna). In questo modo Transcendence fa continuamente avanti e indietro tra quello che pensiamo di aspettarci e quel che effettivamente vediamo, fingendo di muoversi come un catastrofico di fantascienza tradizionale e poi finendo per somigliare più alla nuova fantascienza in stile Lei, cioè quella che non relega ai soli uomini il privilegio di avere uno spirito.
Scegliendo con buon occhio l'America dei deserti semidisabitati, punteggiati da minuscoli agglomerati di case basse che inquadrati dall'elicottero sembrano circuiti integrati, Pfister sembra ambire tanto ad un lato oscuro del film di Spike Jonze (non l'amore che tira fuori la parte migliore di noi ma quello che tira fuori la peggiore), quanto alle suggestioni della saga di Terminator, in cui il nulla quasi primitivo degli spazi americani è il set per un'apocalisse sempre da venire.
Che Pfister non stia dalla parte degli uomini è evidente già dalla recitazione desaturata di ogni emozione e dal conseguente tono gelido che ogni interazione umana sincera ha. Invece che dare calore ai computer, per avvicinarli all'umano, il regista sceglie di levarlo agli attori in carne ed ossa per dimostrare che se le macchine sono quel che temiamo forse noi non siamo troppo lontani da esse.
Purtroppo però Transcendence è troppo appassionato dalle possibilità fantastiche della propria storia per rimanere ancorato ad un contesto scientifico, esagera nell'immaginare e finisce per dipingere più che altro della magia superando qualsiasi futuristica plausibilità. Eppure è anche evidente come il suo obiettivo ultimo sia l'inganno del pubblico, tutto teso com'è a dimostrare che la paura della tecnologia e di ciò che non conosciamo (con la conseguente tendenza al pregiudizio) sia dentro ogni spettatore. Così il presupposto con il quale il film si apre, cioè quello di un mondo futuro privo di qualsiasi tecnologia, diventa non tanto un ritorno alla reale umanità dopo l'ubriacatura tecnologica ma lo spauracchio dei disastri che le fobie umane producono.

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