Silente è incarnato da un affascinante Jude Law che gli dona carisma, sicurezza, e non ultima quella dose di ambiguità che il personaggio anziano si era lasciato alle spalle, ma che sappiamo presente nel suo curriculum e intimamente legata proprio alla relazione con Grindelwald.
È questo però anche il capitolo in cui ci si lascia definitivamente alle spalle il tempo della favola e del disimpegno: lo sancisce metaforicamente l'uccisione di un bambino, tra le prime azioni del malvagio evaso, mentre, a livello più esplicito, il protagonista è chiamato a scegliere da che parte stare, lui che avrebbe preferito di gran lunga potersi disinteressare dei tormenti umani per dedicarsi con curiosità da scienziato ai suoi animali. Non è più tempo di incertezze e allusioni: quello del Mago Oscuro è un progetto nazista, di pulizia etnica, l'auspicio di un regime del terrore, drappeggiato di nero e di follia, e tutto lascia intendere che la strada per abbatterlo sarà lunga e costellata di perdite.