Il premio Oscar Michael Moore si tuffa direttamente in un territorio ostile con il suo audace ed esilarante one-man show, nel cuore di TrumpLand poche settimane prima delle elezioni del 2016.
Nel 2018, una giovane barista nel Bronx, la figlia di un minatore di carbone in West Virginia, una madre addolorata in Nevada e un'infermiera iscritta nel Missouri si uniscono a un movimento di candidati insorti che sfidano potenti incombenti al Congresso. Senza esperienza politica o denaro aziendale, queste quattro donne stanno tentando di fare ciò che molti considerano impossibile, fino a quando una di loro non riesce a mettere a segno il più sconvolgente sconvolgimento politico della recente storia americana.
La biografia definitiva di Hunter S. Thompson, una mitica figura americana, l’uomo dei mille sorsi di bourbon, delle interminabili sniffate di cocaina, e l’inventore di un giornalismo sfacciato, irriverente e senza paura, ribattezzato gonzo in omaggio a un riff anarchico di James Booker. Dopo il suo suicidio la rivista Rolling Stone, dove aveva esordito, gli dedicò un intero numero. Il documentario è arricchito dalla voce narrante di Johnny Depp.
Sul finire degli anni Sessanta, due famosi produttori discografici scoprono in un bar di Detroit un giovane musicista che con le sue melodie soul e gli intensi testi profetici credevano avrebbe avuto molto da dire nella storia della musica. Quel musicista era Sixto Rodriguez che però dopo una serie di concerti dallo scarso successo e un paio di dischi che nessuno comprò, sparì nel nulla. Per anni, molte leggende hanno cercato di dare risposte alla possibile fine del cantautore, paventando ipotesi spesso fantasiose, fino a quando un giorno in Sudafrica due fan fanno una scoperta eccezionale.
Di cosa si parla quando si parla di trattativa? Delle concessioni dello stato alla mafia in cambio della cessazione delle stragi? Di chi ha assassinato Falcone e Borsellino? Dell’eterna convivenza fra mafia e politica? Fra mafia e chiesa? Fra mafia e forze dell’ordine? O c’è anche dell’altro? Un gruppo di attori mette in scena gli episodi più rilevanti della vicenda nota come trattativa stato mafia, impersonando mafiosi, agenti dei servizi segreti, alti ufficiali, magistrati, vittime e assassini, massoni, persone oneste e coraggiose e persone coraggiose fino a un certo punto. Così una delle vicende più intricate della nostra storia diventa un racconto appassionante.
Uno sguardo provocatorio e sarcastico sull’epoca in cui viviamo. Dopo Fahrenheit 9/11, il vincitore della Palma d’Oro Michael Moore sposta la sua attenzione su un’altra significativa data, il 9 novembre 2016, giorno in cui Donald Trump è stato eletto 45esimo Presidente degli Stati Uniti. L’ultimo documentario di Michael Moore è un affresco liberale e anticonservatore che non prende di mira solo l’amministrazione degli Stati Uniti, ma anche le politiche dei Democratici e dei Repubblicani che hanno portato all’attuale situazione politica.
Dopo le elezioni statunitensi del 2016, il mondo intero ha scoperto con sorpresa che Donald J. Trump, miliardario newyorkese del settore immobiliare e star dei reality, era riuscito a compiere uno dei maggiori ribaltamenti politici della storia, diventando il 45º Presidente degli Stati Uniti. Qualcuno però non era affatto sorpreso: il consulente politico Roger Stone. Da tempo persona di fiducia e consulente di Trump, Stone ha affermato di aver sempre saputo che il suo celebre amico era "un cavallo vincente" nella corsa politica. Get Me Roger Stone analizza i mutamenti epocali che Stone, il più giovane testimone di fronte al Gran Giurì del Watergate e "giocatore sporco" per sua stessa ammissione, ha causato nel Partito Repubblicano statunitense, seguendo un filo rosso che lega Nixon, Roy Cohn e Reagan ai SuperPACs, alle lobby e alle elezioni del 2000, fino al primo Presidente USA ex star dei reality televisivi.