Zac Efron ha iniziato il percorso di sganciamento dai film di High School Musical che gli hanno dato la fama. Nel momento in cui girava Segui il tuo cuore aveva raggiunto i 21 anni e le scelte si imponevano. Come al giovane e universalmente osannato DiCaprio gli si presentava l'alternativa di continuare a interpretare ruoli adolescenziali più o meno redditizi o dare il via al mutamento. Ha scelto questa seconda strada seppure in maniera soft. Perché il suo personaggio, nato dalla penna di Ben Sherwood autore di "The Death and Life of Charlie St. Cloud", è di quelli che piacerebbero a M.Night Shyamalan sospeso com'è tra il mondo dei vivi e quello dei trapassati. La sua dimora è praticamente il cimitero e l'elaborazione del lutto non ha avuto alcun esito positivo.
Solo che la regia di Burr Steers, che lo aveva già diretto in 17 Again - Ritorno al liceo, non è disposta ad osare più che tanto. Affida cioè al suo protagonista la responsabilità di sostenere la vicenda con una buona intensità ma finisce poi per farlo navigare tra le onde del glucosio più di maniera che ci sia.
È un peccato perché il bel Zac sta mostrando di saperci fare con ruoli complessi. Ora deve trovare qualcuno che non glieli semplifichi nel bel mezzo del cammino.