Il mare degli adattamenti cinematografici di supereroi a fumetti è in piena, ed è inevitabile che accanto ad apprezzabili versioni - vedi Spider Man, X-Men, Hulk - venga a galla anche il ciarpame. Già Daredevil era stata una grande delusione, ora a bissarla arriva lo "spin-off" Elektra, che riesce nella difficile impresa di risultare persino peggiore del suo predecessore. Qualcosa di buono qua e là c'è, soprattutto sul versante degli effetti speciali - tutto sommato ben dosati nell'economia del film, benché presenti in misura massiccia. Ma il film nel complesso è veramente insignificante e dispiace, soprattutto per la grande occasione mancata.
Il personaggio di Daredevil, infatti, sopravviveva a fatica nel carnet dei titoli Marvel, finché un giorno non ne prese le redini il più importante autore di fumetti americano - e probabilmente mondiale - degli anni '90: Frank Miller. Miller reinventò Daredevil, lo dotò di comprimari di tutto rispetto, e lo condusse dall'orlo del precipizio all'Olimpo dei grandi eroi di carta nel giro di un paio d'anni. Matt Murdock & soci divennero protagonisti di più di un capolavoro a fumetti: su tutti Born again, (illustrato da un superbo Bill Sienkiewicz) e Elektra Lives Again!. Elektra si guadagnò velocemente un posto d'onore nel cuore dei lettori, perché bellissima e dotata di una personalità ammaliante. A vedere questo film si dovrebbero tirare le orecchie a regista e autori che, invece di andare alla ricerca di un'originalità che scivola nell'insulso, avrebbero semplicemente potuto "scopiazzare" i fumetti di Miller che certo non li avrebbe denunciati, visto che è produttore del film. Dov'è finito il fascino algido di Elektra? Non certo nella mono-espressiva Garner, degna spalla di Ben Affleck.