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Legion (2010)

Legion (2010)

100 minutes EN Horror , Azione , Fantasy
Gli angeli stanno venendo a punirti.
Nel deserto del Mojave uno squallido ristorante diventa l'epicentro del resoconto finale della Terra; ignari della catastrofe che sta per abbattersi sul pianeta, Bob Hanson, il proprietario del locale, e la cameriera Charlie, prossima al parto, sono intenti al loro lavoro di tutti i giorni, servendo una benestante coppia di periferia, Sandra e Howard e la loro figlia adolescente Audrey, in attesa che il figlio di Bob, Jeep, ripari la loro automobile. Con l'interruzione del segnale televisivo e della linea telefonica, il gruppo realizza di aver perso tutte vie di comunicazione con l'esterno. Mentre cercano di comprendere la ragione del loro isolamento, giunge una donna anziana che gentilmente ordina una bistecca a Charlie, quando le servono la sua ordinazione la donna comincia a sbraitare scioccanti oscenità. In un momento la fragile ed anziana signora genera una forza disumana, sferrando un attacco aggressivo e lasciando Howard gravemente ferito...
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Reviews and opinions - Legion (2010)
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Simpatico l'uso di una vecchietta, di un bizzarro gelataio e di un angelico bambino in modo più o meno anticonvenzionale. Interessante l'aria desolata e disillusa, da vecchio noir on the border, della location decisiva per le sorti dell'umanità. Azzeccato anche il tono apocalittico e misterioso del primo terzo di film, più cupo che magniloquente, come invece accaduto in altri esempi del filone. Poi cominciano le concessioni a un confronto "filosofico-religioso" piuttosto "facile", un bignamino di dottrina ritenuto forse necessario per gli spettatori che non si accontentano dell'implicito. In questa fase centrale, il film perde la sua presa sulla storia che racconta e si sfilaccia in psicologismi di maniera. La parte finale ritrova una certa vivacità, ma è condizionata dall'uso di un'iconografia fin troppo classica nella rappresentazione degli angeli in lotta e da una totale resa alle regole del melodramma. Tra botte da orbi e spari all'impazzata si perde un po' il senso dello scontro etico, ma probabilmente non era quest'ultimo lo scopo del film.
Qualche dialogo è efficace: quando uno sconcertato Bob dice a Michael di non credere in Dio, Michael, di rimando, gli risponde che è normale, neanche Dio crede più in lui. E questo è quanto: Dio non crede più nell'umanità e, dopo il diluvio, ora usa modi più spicci e violenti, da film horror appunto: gli umani posseduti dagli angeli distruttori sono come zombie e assediano il solitario locale nel deserto. Michael è armatissimo e agisce come un Rambo ultraterreno (la cosa è sottolineata ironicamente): combatte per gli uomini disobbedendo a Dio perché non ha perso fiducia in loro. Beato lui.
La nascita di un figlio come (ri)nascita della speranza per l'umanità richiama La settima profezia, che, pur senza brillare, costituiva un approccio un po' più problematico all'Apocalisse. Dennis Quaid dà sofferto spessore al ritratto di un fallito che cerca un riscatto alla propria rassegnazione. Alla tv del suo locale danno La vita è meravigliosa: altri angeli, altri film.

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