Prendete un regista che si è fatto le ossa in numerose serie televisive e mettetegli a disposizione un trio formato da Bana, Portman e Johansson. Offritegli poi una costumista (Sandy Powell) con 2 Oscar sullo scaffale (Shakespeare in Love e The Aviator, degli interni di forte impatto visivo e un libro di successo (di Philippa Gregory) a cui ispirare la sceneggiatura e il gioco è fatto.
L'altra donna del Re interviene in modo romanzesco sul dato storico offrendo due ore circa di onesto spettacolo da fruire prima in sala e poi assolutamente godibile sullo schermo televisivo così come lo sono state le varie 'Elizabeth' che lo hanno affollato in questi ultimi anni. Nulla di straordinario dunque ma neppure di mediocre come una critica supponente potrebbe suggerire. Il cinema è (e deve essere) anche entertainment. Questo, con i suoi colpi di scena in ambito familiar-dinastico, assolve al compito.