L'uomo perfetto. La storia perfetta. L'omicidio perfetto.
Sondra è una giornalista in erba che riceve dal fantasma di un famoso reporter, appena morto, alcune informazioni su un serial killer ancora in libertà. Sebbene grazie a circostanze ben poco credibili, Sondra ha in mano l’occasione della sua vita e insieme al mago da avanspettacolo Sid Waterman inizia a seguire le tracce del presunto assassino, l’aristocratico e affascinante Peter Lyman.
Anni Cinquanta: in una grande dimora borghese della campagna francese ci si prepara a festeggiare il Natale. La situazione precipita quando il capofamiglia viene trovato cadavere. L'assassina si cela tra le otto donne che frequentavano regolarmente la vittima: inizia una giornata di litigi, tradimenti e rivelazioni.
Nella Hollywood degli anni Cinquanta, Eddie Mannix (Josh Brolin) lavora per conto della Capitol Pictures. Il suo compito è quello di assicurarsi che tutto fili liscio e che i suoi attori non finiscano al centro di scandali mediatici. Una delle sue più faticose giornate si complica quando Baird Whitlock (George Clooney), attore di punta di un sandalone in produzione, viene sequestrato da un gruppo di rapitori che chiedono un ingente riscatto.
Fletch è un giornalista secondo cui il capo della polizia locale è coinvolto nel traffico della droga. Stanwick, un ricco industriale che si dice malato di cancro, gli offre un lauto compenso per essere da lui ucciso. Fletch scopre però che il cancro è una menzogna e che Stanwick e il capo della polizia sono complici. Contro ogni previsione, il nostro eroe esce vivo dalla faccenda e, per giunta, con uno scoop straordinario.
Costretto al divorzio dalla moglie Dominique (Delpy), parrucchiera francese, perché non consuma più il matrimonio, il polacco Karol (Zamachowski) deve rientrare da Parigi in Polonia dove, dopo essersi arricchito, architetta un perverso marchingegno per vendicarsi della donna. 2° film della trilogia sui colori della bandiera francese (bianco = uguaglianza), scritta, come Dekalog, con Krzysztof Piesiewicz (vi hanno collaborato anche la regista Agnieszka Holland, Edward Zebrowski e il direttore della fotografia Edward Klosinski), a differenza degli altri due film di timbro drammatico, è una commedia crudele che inclina al grottesco. A un livello di logica psicologica, appare qua e là sforzata e artificiosa con qualche espediente facilmente romanzesco.
Andrew, un attempato gentiluomo inglese scrittore di romanzi gialli, invita nel suo castello, gremito di orripilanti automi, il giovane Milo, un parrucchiere di origine italiana che gli sta portando via la moglie. La moglie non c'è e lo scrittore - che da anni si consola delle infedeltà della moglie con un'amante scandinava e al quale preme soltanto umiliare il rivale - propone a Milo di tirarsi in disparte, in cambio di un bel mucchio di gioielli custoditi nella cassaforte del castello: la sola condizione è che il giovane li rubi. Prestandosi al gioco, Milo inscena un furto in piena regola, accorgendosi troppo tardi d'esser caduto in un diabolico tranello. Il gentiluomo finge di scoprirlo con le mani nel sacco ed estratta una pistola, insensibile alle implorazioni del giovane, gli spara.