Prendete Big e sostituite Jennifer Garner a Tom Hanks, variate leggermente il plot, aumentate notevolmente il romanticismo a scapito della comicità ed offrite al pubblico, possibilmente giovane e di sesso femminile. Ecco pronti i 30 anni in un secondo, atroce adattamento dall'originale "13 Going to 30". Il risultato? Una gradevole e leggera commedia romantica che si caratterizza soprattutto per la vivace e convincente performance di Jennifer "Elektra" Garner, qui avvolta in un tripudio di colori pastello ed alle prese con una crescita molto desiderata ma troppo, troppo repentina.
Rispetto a Big, film e parente prossimo, la protagonista non si crea una carriera apposta, ma si limita a modificare quella che ha già. I meccanismi comici non puntano tanto sugli equivoci dovuti dall'avere un animo di teenager nel corpo (e che corpo!) di una giovane donna adulta, quanto sul drastico cambiamento che la protagonista deve esercitare su stessa e sul mondo che la circonda per sopravvivere. 30 anni in un secondo rientra prepotentemente in quella serie di pellicole teen-oriented che mirano dritte al portafogli delle giovanissime desiderose di emulare le attrici più famose. In questo senso avere come modello la Garner è positivo: l'attrice è veramente brava, simpatica, credibile e riesce a mantenere intatto il suo fascino senza perdere l'innocenza ed ingenuità richiestole dal ruolo. Potrebbe davvero diventare l'erede di Meg Ryan e forse, speriamo, anche qualcosa di più....