La commedia sentimentale, come il musical, non sembra godere in Italia di un successo stabile, eppure si tratta di un genere vivace e propositivo, attraversato da tensioni innovative, che mostra indubbi punti di forza. Il film di Adam Brooks, sceneggiatore di French Kiss, non dà una definizione dell'amore ma filma l'amore, argomento immenso di discussione e di analisi. A New York, luogo d'elezione del cinema alleniano, il regista adatta una commedia romantica che viaggia con il suo bagaglio di riferimenti sicuri. In Certamente, forse sono individuabili modelli celebri: il design domestico dei piccoli o grandi appartamenti newyorkesi (Woody Allen), lo spazio urbano reiventato attraverso la levità di una canzone e le stagioni sempre pronte ad offrire un climax sentimentale (Nora Ephron). Certo di Allen si tralascia lo sprofondamento amaro e la risalita grottesca, della Ephron l'implacabile tenuta dei dialoghi, eppure l'educazione sentimentale del ragazzo del Wisconsin è dotata di grazia comica, gioca in modo sottile e qualche volta trova i tempi giusti, risvegliando i sensi pigri e convenzionali dello spettatore.
Produzione propriamente hollywoodiana, Certamente, forse si costruisce intorno all'evocazione delle donne amate e perdute del protagonista fino all'agnizione finale, che svelerà alla sua bambina e allo spettatore quale delle tre fanciulle è quella della (sua) vita. La progressione del discorso amoroso tra papà e futura mamma, è affidata ad una favola, quella che il padre di Ryan Reynolds racconta alla figlia rispondendo alla sua domanda: che cos'è l'amore? L'amore è un'emozione ribelle alle regole e al "buon senso", ci dice Brooks con un film che ripercorre la felicità degli inizi e i litigi che ne anticipano la fine. L'amore come edificazione di una nuova unità sociale e come sua disgregazione.
Una piacevole commedia abitata da un "nuovo" volto, quello di Ryan Reynolds, un ragazzo di buona famiglia, adorabile perdente con scrupoli e dubbi esistenziali. La sua controparte femminile non poteva che essere Isla Fisher, la ragazza spigliata e accessibile della scrivania accanto.