Andalusia, anni venti: Carmen, giovane donzella figlia di un ex torero paralitico e di una cantante morta dandola alla luce, viene allevata dalla nonna danzatrice di flamenco. Alla sua morte va ad abitare dalla perfida matrigna Encarna, seconda moglie del padre. Questi segretamente la indirizza verso il mondo della corrida, ma viene ucciso dalla moglie, che fa anche portar via Carmen, perché sia uccisa. Ma la fanciulla vien salvata da una compagnia di nani toreri, che con loro carovana girano la Spagna.
Una notte di Capodanno. In punto di morte, una militante dell'Esercito della Salvezza chiede di rivedere il suo protetto David, che si sta ubriacando in un cimitero, evocando l'antica credenza del carretto fantasma e del suo cocchiere, che conduce i morti nell'aldilà: il carro passa di mano ogni notte di San Silvestro, e a guidarlo è sempre l'ultima anima che, allo scoccare della mezzanotte, sia morta in peccato. David, colpito da una bottiglia, crolla a terra. Passa il carro, e il fantasma cocchiere si ferma a esaminare il passato di David, che ripercorriamo insieme a lui. Di fronte a quei tristi ricordi, l'uomo piange, e la sua protettrice supplica il cocchiere di lasciarlo andare. Inflessibile, il fantasma con la falce lo fa risalire sul carro; ma passando davanti alla casa di David, i due vedono attraverso la finestra che la moglie di lui si sta avvelenando. David prega il cocchiere di risparmiarla: la sincerità del suo cuore fa sì che la preghiera sia esaudita.