Un'ambiziosa segretaria vuole dimostrare di essere migliore, da un punto di vista professionale, della sua capo ufficio: riuscirà anche a soffiarle il fidanzato.
Il docente universitario e scrittore Bernard, e la sua instancabile moglie, Joan, una scrittrice emergente, hanno posto fine al loro matrimonio. I loro due figli, Walt, 16 e Frank 12, vivranno l’esperienza diversamente: per Walt sarà un'occasione divertente e toccante di maturazione, mentre per Frank sarà un'esperienza difficile e prematura. Le tensioni emotive di questo difficile periodo vengono ritratte in modo abilmente sottile, cogliendo le sfumature di una famiglia che impara a ridefinirsi.
La serie si concentra sulla vita quotidiana di un gruppo di tassisti di New York e su Louie De Palma, il direttore della Sunshine Cab Company, la compagnia di taxi. Fra i tassisti, solo Alex Rieger, deluso dalla vita, considera quella di tassista la sua professione. Gli altri lo vedono come un lavoro temporaneo che possono lasciarsi alle spalle non appena avranno successo nella carriera che ognuno di loro ha come obiettivo. Elaine Nardo è una receptionist presso una galleria d'arte. Tony Banta è un pugile con un record da perdente. Bobby Wheeler è un attore in difficoltà. Tutti cercano di aiutare "Reverend Jim" Ignatowski, un ex hippy bruciato dalla droga, a diventare un tassista.
Donald e Isabelle soffrono entrambi di una forma di autismo. Lui è un tassista dal cuore tenero con una passione per i numeri; lei va pazza per l’arte e la musica. Sarà durante una seduta nel gruppo di supporto all’autismo che si innamoreranno.
Una fotografa francese che vive e lavora a New York, Marion, ed un interior designer, Jack, stanno passando un momento di crisi del loro rapporto e decidono così, di fare un viaggio in Europa e precisamente a Parigi, per cercare di salvare il loro rapporto. Nella capitale francese, vive la famiglia "snob" di Marion e tutti i suoi ex ragazzi... Riusciranno i due a ritrovare la complicità di un tempo?
Quattro vicende comunicanti si succedono una dopo l'altra rispettando il tempo più o meno diegetico. nelle ore piccole di quattro città rappresentanti ognuna un diverso aspetto urbano e sociale, si consumano nell'abitacolo di un taxi altrettanti sgangherati incontri che cambieranno se non altro la giornata dei protagonisti. in una fotografia calda e con delle luci che difficilmente si scorderanno, un'opera jarmusciana densa di quel surreale piglio umoristico esistenziale che contraddistigue le sue opere.
L'amore di Penny per Phil, il suo compagno, si è impoverito. Lui è un gentile e filosofeggiante tassista, mentre lei è un'addetta alla sorveglianza al supermarket. La loro figlia Rachel fa le pulizie in una casa per anziani, mentre il figlio Rory è disoccupato e aggressivo. La gioia è ormai andata via dalle vite di Phil e Penny, ma quando Rory si ammala e deve essere ricoverato in ospedale, i due si ritrovano e riscoprono il loro amore.
Wendy, una egocentrica critica letteraria di New York, è spiacevolmente colta di sorpresa quando il marito la lascia bruscamente per un'altra donna. Arrabbiata con tutti gli esseri umani di sesso maschile, si sente tradita da chiunque la circondi e si rinchiude in se stessa, isolandosi dal mondo intero. Tra le nuove abitudini con cui deve imparare a convivere vi è anche quella di provvedere ai propri spostamenti, dal momento che era sempre il marito ad accompagnarla ovunque. Con grande sacrificio, decide allora di uscire dal suo guscio e di iscriversi a un'autoscuola per prendere la patente. Il suo istruttore Darwan è un sikh, un rifugiato politico indiano che sta valutando l'ipotesi di un matrimonio combinato con una donna che non ha mai conosciuto. Nonostante le diversità, Wendy e Darwan si aiuteranno a vicenda nel dare una nuova direzione alle loro esistenze.
Un taxi attraversa le strade di Teheran in un giorno qualsiasi. Passeggeri di diversa estrazione sociale salgono e scendono dalla vettura. Alla guida non c'è un conducente qualsiasi ma Jafar Panahi stesso impegnato a girare un altro film 'proibito'. Panahi è stato condannato dalla 'giustizia' iraniana a 20 anni di proibizione di girare film, scrivere sceneggiature e rilasciare interviste, pena la detenzione per sei anni. Ma non c'è sentenza che possa impedire ad un artista di essere se stesso ed ecco allora che il regista ha deciso di continuare a sfidare il divieto e ancora una volta ci propone un'opera destinata a rimanere quale testimonianza di un cinema che si fa militante proprio perché non fa proclami ma mostra la quotidianità del vivere in un Paese in cui le contraddizioni si fanno sempre più stridenti.