Che già il soggetto sia fiacco, lo si intuisce anche senza vedere il film: una sorta di macedonia tra Fahreneit 451, Orwell e le teorie di Huxley, per giunta senza troppa fantasia. Ma la visione è sconvolgente: unendo senza pudore gli stilemi del thriller con i peggiori B-movies di arti marziali, il regista Wimmer confeziona un polpettone senza costrutto che risulta essere un capolavoro di nullità estetica e formale. Del tutto irrealistico nello svolgersi della vicenda, con dialoghi oltre la comicità involontaria ("Devi uccidere il Padre", dice il capo dei rivoluzionari al funzionario ribelle, e già immaginiamo Freud rivoltarsi nella tomba), il film non è neppure scalfito dall'interpretazione, comunque intensa, di Emily Watson, e dall'inespressività truce di Christian Bale.