Ispirato alla reale rapina avvenuta alla Loomis Fargo nel 1997, il rocambolesco colpo sembra nascere come totale fallimento fin dal principio, con protagonisti talmente inetti da lasciare increduli di fronte a improbabili accadimenti che sanno più di coincidenze che di una rapina studiata per andare a segno. Con il romanticismo che contraddistingue l'ingenuo protagonista, Jared Hess confeziona un film in cui vorrebbe dar voce ancora una volta ad eroi improbabili nel loro essere ultimi, tristi e inappagati in una società di vincenti. A emergere però in questo caso non è la visione autoriale del regista quanto più la gag tesa alla dimensione caricaturale della commedia americana, in cui è totalmente assente una forza creativa eccellente, piegata agli istinti più immediati e bassi del pubblico. Una quasi moglie di David - ingombrante e sociopatica - è unica perla rara di cui si nutre la componente meno superficiale dell'opera, raccontando di un modus vivendi inappropriato e inconsapevole, riconducibile alla visione bizzarra e insieme tenera tipica del regista, che va man mano perdendosi dietro sketch abbastanza dozzinali. La marginalità del protagonista suscita solo a tratti la compassione che in casi come Gentlemen Broncos lasciava la freddura in equilibrio sul registro grottesco. I personaggi, gli ultimi, i disadattati, qui vengono trattati come tali, facendo emergere una sensibilità costruita ad hoc su un soggetto che, pur avendone la possibilità, non ha niente di originale neanche quando vorrebbe farsi parodia degli abilmente citati action-movie.
Con una messinscena in cui vige comunque una certa attenzione al dettaglio, Zach Galifianakis - il tenero e sensibile David- appare l'unico in grado di far guadagnare al film in termini di credibilità. Tra pallottole vaganti e improbabili lotte a colpi di crema vaginale, i seppur esilaranti equivoci e le gag già viste si susseguono cancellando la possibilità per il film di diventare cult soggetto all'originale citazionismo futuro.