Nel prologo, anno 1808, assistiamo alla fucilazione di patrioti e di un ufficiale profanatore di tombe. Poi si passa al presente, ed ecco un uomo che mostra a due bimbe foto "oscene" dei monumenti di Parigi, un assassino messo in libertà, la repressione di una manifestazione che inneggia alle catene...
Diverse storie seguono le avventure in campagna tra i cavalli e gli esseri umani dell'intera comunità islandese circostante. Amore e morte si intrecciano con enormi conseguenze e le sorti delle persone sono viste attraverso la percezione dei cavalli nella classica lotta tra l'uomo e la natura, sfruttata per guadagno.
Giovanni Minimo, intellettuale impegnato e profeta dell’integrazione sociale vive nel centro di Roma. Monica, ex cassiera, con l’integrazione ha a che fare tutti i giorni nella periferia dove vive: Bastogi, Roma. Non si sarebbero mai incontrati se i loro figli non avessero deciso di fidanzarsi. Sono le persone più diverse sulla faccia della terra, ma hanno un obiettivo in comune: la storia tra i loro figli deve finire. I due cominciano a frequentarsi e a entrare l’uno nel mondo dell’altro. Giovanni, abituato ai film nei cinema d’essai, si ritroverà a seguire sua figlia in una caotica multisala di periferia; Monica, abituata a passare le sue vacanze a Coccia di Morto, finirà nella scicchissima Capalbio. Ma all'improvviso qualcosa tra loro cambia...
In una società dinamica si perdono di vista le cose davvero importanti. Questo cortometraggio mostra la rapidità della fine di una relazione attraverso un punto di vista particolare. La differenza della percezione del tempo di quando si è in due e di quando si è da soli. L'amore di questi tempi è fugace e corre inesorabile in una comunità senza valori.