Birdee è un'ex reginetta di bellezza che durante un talk show in diretta, scopre che suo marito l'ha tradita con la sua migliore amica. Senza neppure pensarci due volte, Birdee fa i bagagli e parte con sua figlia per trasferirsi a casa dei suoi genitori.
Opera del 1994, Hong Kong Express è diviso in due episodi: i protagonisti sono due poliziotti (che nel film vengono indicati con i numeri 223 e 663), entrambi reduci dalla fine di un rapporto d'amore, e ancora non rassegnati a continuare la loro vita. E' un film molto delicato, che ci introduce nella vicenda gradatamente, presentandoci prima gli effetti e poi le cause. Girato in poco più di tre mesi, facendo larghissimo uso della camera a mano, con stile più da videoclip musicale che da film classico e un budget ridottissimo, offre diversi spunti interessanti tanto nei contenuti e nel modo con il quale vengono presentati allo spettatore, che nella tecnica. La regia è sicura, vivace nonostante i frequentissimi cambi di scena, o le lunghe inquadrature "sulla tristezza" dei personaggi.
La mattina del 1° gennaio suona un telefono. Murphy, un ragazzo di 25 anni, si sveglia circondato dalla giovane moglie e dal figlio di tre anni. Poi ascolta la segreteria telefonica e trova un messaggio della madre di Electra, che chiede della figlia che non vede da tempo e a cui teme sia accaduto qualcosa di grave. Nel corso di una lunga e grigia giornata, Murphy si ritrova solo nel suo appartamento e inizia a ricordare la sua più grande storia d'amore durata due anni con Electra: una passione amorosa fatta di promesse, giochi ed eccessi, bruscamente interrotta dopo aver tentato una relazione a tre.
Ryan e Jennifer si conoscono da ragazzini, detestandosi, poi continuano a reincontrarsi nelle varie stagioni, finché... gli ormoni cambiano. E anche il rapporto.
Una volta accettato il fatto che Shakespeare è il più grande sceneggiatore mai esistito e che è davvero difficile prescindere da lui quando si voglia parlare di sentimenti seri, ecco che si ritenta la "contaminazione" così ben riuscita all'esordiente Luhrmann con Romeo+Giulietta: narrare una storia eterna con linguaggio attuale. L'ambiente non è dunque Cipro ma un college della Carolina del sud. Odine (Phifer) è lo studente leader, bravo in tutto, specialmente nello sport, è infatti il capitano della squadra di basket. E' amato da Desi (Stiles), bellissima e figlia del preside. Lo Jago moderno sarebbe Hugo, al quale dà corpo e volto l'emergente Josh Hartnett. La storia si sviluppa, appunto, secondo Shakespeare. Hugo instilla tremenda gelosia in Odine, che alla fine ucciderà l'amata.
Fernando è in vacanza con i suoi migliori amici in una bella villa di campagna situata in un sobborgo di Buenos Aries. Da soli, senza donne, in un ambiente di "solo uomini", i giovani stalloni si crogiolano al sole caldo, giocano in piscina, fumano erba e bevono, il più delle volte seminudi o nudi. In questo ambiente a ruota libera e infuso di testosterone, parlano dei loro desideri e rafforzano i loro legami individuali.