Dai tempi del fondamentale libro "Alla ricerca di Dracula" di McNally e Florescu, l'ascendenza da Vlad l'Impalatore (personaggio storico realmente esistito, benché caratterialmente piuttosto diverso da quello descritto in questo film) del Dracula letterario è diventata un luogo comune ben al di là delle intenzioni di Bram Stoker, creatore del personaggio. L'intenzione stavolta è quella di trovare un'angolatura parzialmente diversa con cui ripresentare per l'ennesima volta il principe dei vampiri, uno dei personaggi più sfruttati della storia del cinema. Perciò viene valorizzato al massimo il collegamento tra il personaggio di fantasia e quello storico: l'horror - che pure è presente - lascia spazio al dramma storico, all'epica, al sentimentalismo, in sostanza al melodramma più o meno tonitruante.
La commistione tra storia e leggenda mira a creare un racconto simbolico dominato da un personaggio positivo - Vlad è mostrato come un buon padre di famiglia e un governante saggio e preoccupato per il suo popolo - trasformato suo malgrado in un dannato proprio per la necessità di compiere le azioni utili a salvare chi ama. Le origini di cui viene dotato Dracula non sono distanti da quelle di un super eroe, costretto dai fatti ad assumersi un peso enorme a costo di tutto: la circostanza non è casuale, visto l'enorme successo dei film super eroistici.
La storia lavora su elementi molto semplici e basilari - i temi del sacrificio, della responsabilità e anche dell'ingratitudine - scontando con la prevedibilità la sua sostanziale mancanza non tanto di originalità quanto di inventiva. A livello spettacolare però il film regge e gli epici scontri hanno un discreto valore catartico, grazie anche alle possibilità scenografiche concesse da un budget consistente. Efficace, in questo senso, l'uso dei pipistrelli come armi d'offesa, dal buon impatto figurativo. L'esordiente Gary Shore proviene dal mondo dei commercials e lo si nota per l'uso di svariati espedienti ottici, ma saggiamente opta per per una gestione tradizionale e solida del racconto. Lo aiuta una recitazione complessivamente ricca di convinzione, in particolare da parte dell'energico Luke Evans e della fragile Sarah Gadon. Nel fondamentale, ancorché ridotto, ruolo del vampiro originario, spicca Charles Dance, attore dal buon carisma e dal curriculum importante.