Rawson Marshall Thurber assolda di nuovo Dwayne Johnson (Una spia e mezzo) per recuperare il piacere un po' vintage di un eroe senza poteri sovrumani che non ha altro da offrire se non lo spettacolo del suo corpo in action. All'architettura infernale del grattacielo del titolo, il regista oppone la muscolatura sostenibile di The Rock, 120 chili di muscoli pronti a tendersi al servizio di questa o quella causa. A questo giro di giostra è la famiglia dell'eroe l'obiettivo da raggiungere e salvare sollevando pesi, saltando in corsa da una gru e lanciandosi a pieno cielo sospendendo l'incredulità dello spettatore.
Appeso al 96° piano e usando la sua gamba artificiale come arresto per le porte, il nostro abbatterà (letteralmente) i cattivi in un film che assomiglia a Trappola di cristallo ma che non arriva nemmeno al primo piano dei suoi modelli (L'inferno di cristallo). Se le stazioni di Bruce Willis contavano sulla messa in scena virtuosa e la filmografia virile di John McTiernan, Johnson è accompagnato nella scalata da Rawson Marshall Thurber il cui solo fatto d'armi è una commedia demenziale (Palle al balzo).
Con la sua storia di un eroe usa e getta nelle grinfie di un gruppo di terroristi che prendono il controllo di un edificio impressionante, Skyscraper gioca sulla verticalità di un building-mondo che si allunga nel cielo e ha come controcampo ai suoi piedi una folla di gente esaltata dalle acrobazie di un impiegato fuori norma.