Non c'è pace per le sexy eroine al cinema. Dopo i flop di Elektra, Underworld: Evolution e Catwoman, anche Aeon Flux promette parecchio ma mantiene poco. Il problema è il solito: zero originalità. Tutti i temi trattati nel film sono già stati oggetto di analisi in altre produzioni e, purtroppo per la Kusama (Girlfight), trattati decisamente meglio.
Risibile la sceneggiatura che oltre ad essere piena di marchiane incongruenze, dimentica personaggi, affastella in modo disorganico temi e spunti narrativi, propone dialoghi banali e sentiti già mille volte.
Molto buono invece l'aspetto formale: nonostante gli effetti speciali antidiluviani, Aeon Flux segna a proprio favore un paio di tacche in ambito fotografia, scenografia e costumi. Architetti e designer apprezzeranno. Molto meno invece lo faranno tutti gli altri, interdetti da una trama poco originale, e stupiti nel vedere tre attori in passato nominati all'Oscar (Sophie Okonedo, Frances McDormand, Pete Postlethwaite) biascicare scemenze per un'ora e mezzo.
Certo, la visione di Charlize Theron, sexy, intensa e desiderabile, con indosso uno dei bellissimi costumi scelti dalla produzione per impersonare l'eroina è sempre gradevole, ma se alla fine diventa l'unica ragione per degnare d'attenzione Aeon Flux, significa che qualcosa è andato storto.