Rispetto al primo capitolo Ant-Man and the Wasp è soprattutto una questione di dimensioni in scala, tra edifici e automobili miniaturizzate istantaneamente ed esplorazioni del mondo subatomico sempre più lisergiche. Su quest'ultimo punto il rimando a Viaggio allucinante si fa sempre più forte, seguendo un recupero vintage dello stupore tecnologico da sci-fi stile Radiazioni BX: distruzione uomo che rende irresistibili le vicende dell'Uomo-Formica. Il segmento action di Ant-Man and the Wasp è così rocambolesco e avvincente da far passare in secondo piano l'effettivo plot, minato dall'inconsistenza dei nuovi villain (sprecati lo "spettro quantico", Lawrence Fishburne e Walton Goggins) e dalla debolezza di alcuni passaggi di sceneggiatura (come si può tornare da una prigionia trentennale in un mondo subatomico senza conseguenze psichiche)? Ma l'impatto di puro entertainment, di risate e adrenalina, resta indiscutibile, se non amplificato rispetto al passato in Ant-Man and the Wasp