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Attacco al potere 2 - London Has Fallen (2016)

Attacco al potere 2 (2016)

London Has Fallen
99 minutes EN Azione , Thriller
La libertà va difesa ad ogni costo
Attacco al potere 2 ha inizio a Londra, dove il Primo Ministro inglese muore in circostanze misteriose e il suo funerale è un evento al quale tutti i leader del mondo occidentale non possono mancare. Ma quella che dovrebbe essere la situazione più protetta del Pianeta, si rivelerà un complotto letale per uccidere i capi di Stato più potenti della Terra, distruggere i luoghi simbolo della capitale inglese e dare una terribile visione di quello che sarà il futuro. Solo tre persone hanno la possibilità di fermare tutto questo: il Presidente degli Stati Uniti, il suo formidabile capo dei servizi segreti e un agente inglese dell'MI-6 che giustamente non si fida di nessuno.
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Reviews and opinions - Attacco al potere 2 - London Has Fallen (2016)
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Dopo la Casa Bianca doveva toccare a una capitale europea. Quindi chi se non l'alleato storico degli Stati Uniti, altrettanto detestato dall'Asse del Male del terrorismo islamico? Nel momento in cui si viene a sapere la notizia che il Primo Ministro inglese è morto e che seguirà una cerimonia funebre con tutti i principali capi di stato presenti, il pubblico sa già cosa lo attende. Così come l'indomito Mike, l'agente della CIA con licenza di uccidere nella maniera più barbara possibile, interpretato da Gerard Butler. Il successo, in parte inaspettato, di Attacco al potere, doveva necessariamente condurre a un sequel, reso tristemente attuale da quanto avvenuto a Parigi il 13 novembre. La contiguità con la realtà della politica internazionale però finisce qui. Attacco al potere 2, ancor più del primo episodio, è sostanzialmente un film di fantascienza, in cui la credibilità è bandita in favore di un'opera che ha come unico scopo quello di stimolare il lato più intollerante, violento e vendicativo di ognuno di noi. Che i nemici non abbiano sostanzialmente un volto riconoscibile e che ogni atto di brutalità nei loro confronti sia giustificato dalle circostanze, appositamente assemblate dalla sceneggiatura, è qualcosa che è lecito attendersi dal film di Babak Najafi.
Meno prevedibile, invece, è la sua inefficacia assoluta come action movie, particolarmente debole nei colpi di scena e nelle sequenze che si presupporrebbero. Risulta difficile comprendere come siano stati investiti i 100 milioni di dollari di budget, vista la povertà di mezzi e idee che emerge da molte scelte di messa in scena: interni anonimi, senza un lavoro sui dettagli che aiuti a immedesimarsi, trappole, inganni ed espedienti già visti milioni di volte. Eccezion fatta per la sequenza sull'elicottero presidenziale, oggetto delle attenzioni di cecchini armati di lanciamissili, le sequenze action mostrano un'inventiva dall'elettroencefalogramma piatto e una tecnica quanto mai approssimativa. L'apertura delle ostilità tra governativi e terroristi, ad esempio, che culmina in una sparatoria davanti a una cattedrale, è girata in un'unica sequenza ed è priva di tagli (forse un tentativo di emulare il Johnnie To di Breaking News?), ma risulta inintelligibile nella sua frenesia e nella sua iterazione insensata di uccisioni. L'effetto Trappola di cristallo, sospensione dell'incredulità mista a colpevole stato di ebbrezza da eccesso di adrenalina, non scatta: a rimanere impresse dopo la visione non sono le prodezze dell'agente Mike, ma solamente il suo disprezzo per la vita umana, che si manifesta attraverso esecuzioni a sangue freddo, torture, battute di dubbio gusto o prediche a suon di pugni sull'eterno ruolo di difensore della libertà che caratterizza e caratterizzerà l'America. Il cast dei comprimari, rilevante sulla carta - Forster, Freeman, Leo - è totalmente sprecato in una manciata di scene girate in una Casa Bianca che non è mai sembrata così simile a un comune ufficio di una pubblica amministrazione di provincia.
Volendo sforzarsi alla ricerca di elementi di interesse, si rilevano la ripresa da Spectre del tema della burocratizzazione dei servizi segreti e una sottilissima rivincita contro lo stesso James Bond e la presunta superiorità british, beffata dai terroristi islamici (la cui provenienza precisa non conta affatto, tanto da essere sintetizzata con uno xenofobo "F***headistan" dall'agente Mike). Per il resto calma piatta, nonostante le innumerevoli esplosioni.

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