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Il cavaliere oscuro - Il ritorno - The Dark Knight Rises (2012)

Il cavaliere oscuro - Il ritorno (2012)

The Dark Knight Rises
165 minutes EN Azione , Crime , Dramma , Thriller
Il fuoco divamperà
Sono passati otto anni da quando Batman è svanito nella notte, trasformandosi in un istante da eroe a fuggitivo. Prendendosi la colpa della morte del procuratore Harvey Dent, il Cavaliere oscuro ha sacrificato tutto per ciò che lui e il Commissario Gordon speravano fosse un bene superiore. Per un po’ di tempo la bugia ha funzionato e l’attività criminale di Gotham City è stata schiacciata dal peso della legge anti-criminale Dent Act. Ma tutto cambierà con l’arrivo di un’astuta ladra con un misterioso piano. Ma molto più pericoloso è l’arrivo di Bane, un terrorista mascherato i cui spietati piani per Gotham costringono Bruce a uscire dal suo esilio auto imposto. Ma anche se indossa di nuovo il mantello e il cappuccio, Batman potrebbe non essere così forte da fermare Bane.
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Reviews and opinions - Il cavaliere oscuro - Il ritorno - The Dark Knight Rises (2012)
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Come metterla con la glorificazione delle gesta di un ultra miliardario spendaccione in tempi di Occupy Wall Street? I fratelli Nolan decidono di tematizzare il conflitto anziché evitarlo. Alzare la posta del terrore in gioco, dopo lo scenario del caos affrescato dall'insuperabile Joker di Ledger e quello del caso impersonato da Due Facce, non era impresa facile ma il terrorismo si offre, da un decennio a questa parte, su un piatto d'argento, soprattutto se lo scopo è scatenare una guerra dei (due) mondi, ovvero una spaventosa guerra civile. Mai come in questo caso, dunque, Gotham è esplicitamente assurta a sineddoche del mondo (quello nord-occidentale) ed è una megalomania che ben si adatta al capitolo finale di una delle saghe più rappresentative dei temi e dei modi del cinema hollywoodiano contemporaneo, per quanto d'autore.
Non sono pochi gli "spiegoni" né gli episodi ridicolmente inverosimili ma, in mezzo al racconto di tanta articolata corruzione e tanto umano orrore, così verosimilmente presentati (non si sa più se per una deriva antropologica o mediatica), le imperfezioni riportano alle esagerazioni da fumetto e quasi scaldano il cuore. Proprio come gli echi della tana delle tigri nel poliziotto di Joseph Gordon Levitt o quelli della casa-scuola di Xavier.
Tra il secondo e il terzo capitolo non c'è apparentemente soluzione di continuità, ma a ben guardare la formula non è quella del seguito quanto piuttosto quella della ripetizione, che garantirà il gradimento dell'ultimo tomo a chi aveva già (giustamente) apprezzato il secondo, ma allo stesso tempo porta a riapprezzare il primo, che acquisisce in prospettiva il valore aggiunto di una maggior libertà e inventiva. Un piano ben congegnato, non c'è che dire, che nulla toglie, in fondo, allo spettacolo epico-mélo del film, ma può anche suscitare una legittima sensazione di appesantimento. Soccorrerà prontamente Alfred, con un Fernet Branca.

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