Christopher Nolan non poteva tornare al cinema con un film migliore di questo. Il biopic del regista britannico su J. Robert Oppenheimer, colui che è considerato il padre della bomba atomica, è uno dei migliori incassi del 2023, ed è in assoluto (senza voler fare battute squallide) una bomba pazzesca. Ancora una volta è il tempo a farla da protagonista, questa volta come espediente perché raccontare una storia apparentemente semplice, ma in realtà più complessa di quanto si possa immaginare. Non è un film sulla bomba, neanche un film sul secondo conflitto mondiale, ma bensì un'immersione totale nella vita di una delle più brillanti menti della storia umana: l'uomo che ha preso la storia del mondo fino al 1945 e l'ha letteralmente capovolta, segnandola per sempre. Una vita tra lavoro, attivismo politico, passioni e vizi come quello del fumo e quello per le donne; insomma, un trattato storico-biografico su un personaggio sfaccettato come Oppenheimer, magistralmente interpretato da Cillian Murphy (candidato al Premio Oscar e vincitore di Golden Globe e di un BAFTA). Ogni inquadratura, ogni parola, ogni scena è funzionale al mettere a nudo il protagonista che, anche nel silenzio, trasmette tutto ciò che prova allo spettatore. Non è solo Murphy a spiccare: Robert Downey Jr. sforna la prestazione della carriera interpretando Lewis Strauss (anche lui candidato all'Oscar), mentre Emily Blunt è perfetta nel ruolo di Kitty, moglie che ne ha viste e ne ha passate di ogni, regalandoci una scena che entrerà negli annali della storia del cinema (anche lei, tu guarda, candidata all'Oscar). Degne di nota sono anche le performance di Matt Damon e di una divina Florence Pugh, alla quale è attribuito un ruolo fondamentale per il film in funzione del protagonista (senza scendere nei dettagli per evitare spoiler). Il resto del cast rende questo film, partito da un biopic su un singolo, un vero e proprio film corale con attori del calibro di Casey Affleck, Kenneth Branagh, Rami Malek, Josh Hartnett e svariati altri. La genialità di Nolan non sta solo nell'aver assemblato un cast da capogiro, ma anche nell'aver reso un thriller un film storico, di cui si sa già la storia. Il momento del Trinity Test, per quanto si sappia già come sia andato a finire, trasmette un ansia micidiale che ti fa perdere il fiato e sprofondare sulla poltroncina della sala. Nolan mostra tutto il suo genio quando inserisce un colpo di scena; sì, hai letto bene... un colpo di scena un film storico-biografico. Tre ore di dialoghi, ognuno di essi funzionale per dove il film vuole andare, con un secondo tempo veramente straordinario dove esce tutta la bravura degli attori, tutta la bravura di Nolan nel sceneggiare; un crescendo da brividi che porta ad una scena finale che ti lascia interdetto, oserei dire devastato, e ti fa uscire dalla sala senza parole.
Menzione d'onore va fatta per gli effetti speciali, creati senza ausilio della CGI, da come si apprende, e dalla sensazionale colonna sonoro targata Ludwig Goransson - onnipresente, memorabile ed indimenticabile - che gli è valsa una candidatura al Premio Oscar e per la quale ha già vinto il Golden Globe a gennaio.
Se non lo aveste già fatto, guardate questo film, perché oltre ad avere tutte le caratteristiche di un biopic che si rispetti, pone tematiche e riflessioni sempre molto attuali, anche considerando che lo spauracchio dell'arma atomica è tornato ad essere un trend, cosa che non era più dalla fine della Guerra Fredda.