Il fortunato acquisto di una scatola piena di negativi da parte del regista John Maloof ha segnato l’inizio della scoperta di una delle fotografe più importanti e di certo la più misteriosa del XX secolo: Vivian Maier (1 febbraio 1926/21 aprile 2009), di professione tata per le famiglie dell’alta borghesia di Chicago, ha scattato in segreto oltre 100mila fotografie, ritrovate dopo decenni, solo dopo la morte dell’autrice, salutata oggi come una delle più grandi “fotografe di strada” d’America. La vita e l’arte di Vivian Maier rivelate attraverso foto, filmati e interviste inedite alle persone che la conoscevano.
Ascesa e declino di una pop star. Un docu-inchiesta della serie The New York Times Presents ripercorre le vicissitudini di Britney Spears, teen idol e icona musicale degli anni ‘90. I suoi successi, la popolarità, ma anche le burrascose cadute, le controversie ancora aperte.
Spencer è uno studente d'arte che sente nella sua vita l'assenza di qualcosa di significativo che lo ispiri, fosse anche un evento tragico. Il suo miglior amico d'infanzia, Warren, ha ottenuto una borsa di studio come giocatore di calcio ma è insoddisfatto del college e della sua mediocrità borghese. Quando Spencer scopre che nella biblioteca della Transylvania University di Lexington in Kentucky, sono custoditi testi di grande valore, i due iniziano ad architettare una rapina e coinvolgono anche Erik e Chas. Oltre al colpo nello stesso college che frequentano, Warren progetta anche come piazzare successivamente una refurtiva così rara, entrando in contatto con mercanti d'arte europei.
Chi era Whitney Houston? Di certo non lo sapeva neanche lei, scissa fra (almeno) due personalità contrapposte: la diva che tutti crediamo di conoscere e Nippy, il soprannome famigliare della bambina dolce e allegra la cui infanzia non è stata così rosea come ce l’hanno sempre voluta raccontare.
La biografia definitiva di Hunter S. Thompson, una mitica figura americana, l’uomo dei mille sorsi di bourbon, delle interminabili sniffate di cocaina, e l’inventore di un giornalismo sfacciato, irriverente e senza paura, ribattezzato gonzo in omaggio a un riff anarchico di James Booker. Dopo il suo suicidio la rivista Rolling Stone, dove aveva esordito, gli dedicò un intero numero. Il documentario è arricchito dalla voce narrante di Johnny Depp.