In Sils Maria di Olivier Assayas, tra le molte scene memorabili, ve n'è una in cui i personaggi di Juliette Binoche e Kristen Stewart guardano un ridicolo blockbuster di fantascienza interpretato dal personaggio di Chloe Moretz, starlette in ascesa. La quinta onda, senza volerlo, assomiglia terribilmente a quel film nel film, pur sostituendo una comicità involontaria all'evidente esagerazione della parodia. Una chiave di Sils Maria era rappresentata dallo scambio di identità tra le attrici e tra i loro personaggi: fenomeno che paradossalmente sembra trovare riscontro qui, dove è la Moretz a impersonare un'eroina Young Adult alle prese con una storia d'amore impossibile e tormentata, del tutto simile a quella della Stewart di Twilight.
La prima "storia importante" sconvolge la realtà e il mondo di Cassie, lasciandola dilaniata dai dubbi di fronte alla strada da prendere, tra giusto e sbagliato, tra ciò che è bene e ciò che è male. Ma se la riscrittura Young Adult dell'horror classico poteva risultare goffa o semplicistica ma conquistava un suo pubblico, la rivisitazione della sindrome di invasione aliena con inevitabile futuro distopico non funziona a nessun livello. La storia d'amore procede per forzature e fatica a coinvolgere, il tema sci-fi fallisce sul piano tecnologico - assenti o puerili gli effetti speciali - e su quello narrativo - tutto è risaputo e stancamente sintetizzato per le masse - i capelli di Cassie sembrano sempre freschi di shampoo, anche dopo giorni di vita nelle terre selvagge.
La visione realmente distopica del mondo che verrà è quella di un futuro in cui film come La quinta onda possano divenire la norma. Un universo in cui il cinema sia solo passatempo e lo stereotipo un modo di accettare con semplicità un'approssimazione della realtà, senza guardare alla verosimiglianza. In cui approfondire non sia più necessario e l'esperienza percettiva sia solo un bignami, composto da ricordi confusi di ciò che è stato. In un certo senso La quinta onda sembra il risultato di una civiltà sconfitta e dominata dagli ultracorpi, che ha accettato con rassegnazione il suo destino de-evolutivo.