La scena più sexy la concede infatti Jason Statham a torso nudo, attore molto amato anche dal mercato cinese su cui il film scommette per cercare di recuperare l'ingente investimento di ben 150 milioni di dollari. Un budget che ha richiesto anni per essere racimolato, non a caso il romanzo omonimo di Steve Alten del 1997 (in Italia pubblicato da Mondadori) ha visto fallire vari progetti di adattamento in quest'ultimo ventennio. Come nel coevo Skyscraper, altra coproduzione sinoamericana, si magnifica la capacità dei costruttori cinesi con una struttura di spettacolare architettura, ma qui, a differenza del film con The Rock, Statham divide equamente lo schermo con la star asiatica Li Bingbing, già nota anche in Occidente per Transformers 4 - L'era dell'estinzione.
Il cast è interamente multietnico, con il giapponese Masi Oka, l'imponente islandese Ólafur Darri Ólafsson, l'australiana Ruby Rose, l'afroamericano Page Kennedy e il neozelandese Cliff Curtis, come del resto è tipico dei film che presentano team scientifici di alto livello, inoltre l'americano Rainn Wilson, nei panni di un multimiliardario, è quello che ci fa la peggior figura, di nuovo secondo copione. Ma tutto va fin troppo secondo copione, dalle battute prevedibili e scritte con l'accetta ai presunti colpi di scena, che oltretutto non sono mai scioccanti vista l'assenza di reale violenza.