Ad Iron City vive il 99% che si arrangia tra lavori e miseria e ha come unico sfogo lo spettacolo gladiatoriale del motorball, mentre l'1% si presume viva in un paradiso irraggiungibile chiamato Zalem, ma a differenza di altre distopie dove i ceti sociali sono così marcatamente divisi, il mondo di Alita è solare e vitale. Iron City è infatti un luogo vasto, spesso dalle giornate assolate e con edifici colorati, in linea con la sua collocazione mesoamericana da cui vengono integrati anche frammenti dell'architettura guatemalteca.
La ricchezza e la varietà di scenografie e costumi rendono l'ambiente credibile e sfaccettato, dove oltre alla miseria della fatica e della povertà c'è spazio anche per il gioco, così come per il crimine notturno. Ad Iron City si aggira infatti una sorta di serial killer che ruba componenti meccaniche e che sarà uno degli avversari principali di Alita.
C'è poi il criminale che sta al di sopra di tutti, Vector, nero, elegante e carismatico, supervisiona sia le corse del motorball, sia i cacciatori di taglie, e sembra persino capace di fornire l'accesso a Zalem ai suoi favoriti. Per questo lavora con lui la bellissima Chiren, ex moglie di Ito e geniale scienziato che come il marito arriva proprio da Zalem, da cui si può cadere ma dove secondo Ito non si può tornare.