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The Departed - Il bene e il male - The Departed (2006)

The Departed - Il bene e il male (2006)

The Departed
151 minutes EN Dramma , Thriller , Crime
Bugie. Tradimento. Sacrificio. Fino a che punto lo porterai?
Boston. È in atto una guerra tra la polizia locale e una banda della malavita organizzata. Billy Costigan, giovane poliziotto in incognito, riceve l'incarico di infiltrarsi nella gang capeggiata dal boss Frank Costello. Mentre Billy guadagna rapidamente la fiducia di Costello, Colin Sullivan, giovane criminale incallito infiltrato nel dipartimento di polizia come informatore della gang, guadagna una posizione di rilievo nell'unità speciale di investigazione. Sia Billy che Colin vivono questa doppia vita come un'esperienza alienante, ma appena appare chiara l'esistenza di una talpa, sia all'interno della polizia che fra i gangster, entrambi dovranno, in una corsa contro il tempo, scoprire l'identità dell'altro per salvarsi.
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Reviews and opinions - The Departed - Il bene e il male - The Departed (2006)
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Vite, professione, pericoli e destini paralleli di Matt Damon e Leonardo DiCaprio. Il primo dà corpo e volto a Colin Sullivan, il secondo a Billy Costigan, poliziotti. Billy-Leo proviene da padre (quasi) mafioso e da madre di famiglia bene. Un contrasto che ne fa un tormentato triste e aggressivo. L'altro viene "tirato su" fin da piccolo dal boss Costello (Nicholson), che se lo ritroverà agente primo della classe, inseritissimo nella polizia di Boston. Colin sarà dunque l'infiltrato di Costello nella polizia, Billy, l'infiltrato (supersegreto) della polizia nella banda di Costello. Parte la costruzione di un'architettura complessa che fa leva sugli incarichi speculari dei due poliziotti: scoprire le talpe, cioè se stessi. Alla fine tutto si ricompone al meglio, che però forse non è il "meglio" che si attende lo spettatore.
In questo quadro agiscono: agenti dell'Fbi, doppi e tripli (altri) infiltrati, psicologa sexy che divide il letto ora col poliziotto ora col (presunto) criminale, sergente antipatico ma efficiente, prostituta filosofa che si inginocchia a comando davanti al boss. Il tutto su di un tappeto di violenza tollerabile e di ironia come deterrente a lunghi discorsi sulla vita e sulla morte del grande Costello, meglio, del grande Nicholson, anche lui filosofo e gran conoscitore dell'animo - criminale- umano.
In questo senso non si può non citare lo sceneggiatore William Monahan che ha ripreso lo spunto di un thriller del 2002, Infernal Affairs, ambientato a Hong Kong. Monaham riesce a inserire la voce fuori campo, tanto cara al regista, con le giuste misure, come azione viva e non frenante. E poi gli attori: con una citazione in parti di contorno ma decisive per Alec Baldwin e Martin Sheen, i migliori se stessi, dunque efficaci. Rilevato un DiCaprio di straordinaria febbrile intensità e palestrato, con torace praticamente doppio di quando faceva Poeti dall'inferno. È il miglior film dell'era recente di Scorsese. Occorre tornare, come riferimento di altrettanta qualità, all'Età dell'innocenza. Quando raccontava di Dalai Lama o di gangs d'altri tempi, o di paramedici mistici, o di citizen aviatori-igienisti, faceva prodotti di ottimo mestiere, ma l'anima del figlio del Queens e di Brooklyn, era rimasta là, con De Niro, coi bravi ragazzi eccetera. Qui Scorsese ritorna a casa. Cambia solo nomi (irlandesi non più italiani) e grattacieli (Boston non più New York). Sì, Martin è tornato.

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