Una piccola famiglia, composta da tre persone (un padre, sua figlia e la matrigna), quasi investe due ragazze autostoppiste. La famigliola viene sorpresa da un forte temporale che li costringerà a lasciare la macchina, rimasta impantanata nel fango, e cercare rifugio. Trovano ospitalità nella vecchia casa di un anziano fabbricante di bambole e della sua consorte.
Dopo innumerevoli sforzi per risolvere il puzzle della Lament Configuration, un uomo scopre che quanto ottiene in cambio è ben diverso da quanto lui si aspettava. L'enigma, una volta risolto, si rivela una porta sull'Inferno. La sue ex amante trova un modo per riportarlo indietro e sottrarlo alle torture dei Supplizianti, angeli per alcuni, demoni per altri...
Un'esperienza. Inland Empire di David Lynch non è un film organico, lineare, comprensibile, con un inizio e una fine definibili tali, ma è innanzitutto un'esperienza sensoriale. Un flusso di pensiero libero di un artista, che non richiede spiegazioni, ma solamente intuizioni, emozioni personali, positive o negative che siano. Si potrebbe parlare di mondi paralleli, di realtà e finzione che si fondono, si incontrano, si abbandonano, di cinema e televisione (e di pellicola e digitale), del concetto del Tempo, non sequenziale, "random" e assoluto.
Red e Mandy vivono soli in una casa nel bosco. La loro tranquilla vita familiare viene sconvolta quando, durante una passeggiata nella foresta, Mandy viene notata da Jeremiah, l'inquietante leader di una setta deviata di cultisti. Deciso a trattenere la ragazza nella setta, l'uomo ne organizza il rapimento. Dopo aver provato inutilmente a resistere al brutale assalto dei rapitori, Red e Mandy si risvegliano legati e imbavagliati in mezzo agli adepti del culto. La situazione precipita quando ai due ostaggi viene iniettata una sostanza altamente allucinogena, che trasformerà la loro prigionia in un incubo.
Girato da Buñuel con una parte del patrimonio di famiglia, insieme con l'amico pittore Salvador Dalì, il film mostra immagini che "escludono ogni ricorso al razionale" e danno libero corso al sogno e all'inconscio. Presentata a Parigi, l'opera aprì ai due autori le porte del gruppo surrealista che vi lesse in filigrana "un assoluto, disperato appello al crimine".
Rendendosi conto di essere vicino alla fine dei propri giorni Katze, un uomo sulla quarantina, decide di rincontrare il suo vecchio amico Brauth. Insieme a due ragazze incontrate in un luna park vanno quindi in una vecchia e decadente casa di campagna dove un tempo erano soliti sperimentare torbidi piaceri. Li raggiungono altri due loro conoscenti, una donna e un vecchio artista che porta con sé una ragazza disabile in carrozzella. Il gruppo decide di permettere a Katze di andarsene in grande stile dedicandosi a pratiche sempre più orribili e perverse.
Quando la sua problematica famiglia vive un momento di forte scontro durante le vacanze, il giovane Max decide di voltare definitivamente le spalle al Natale. Non sa che questa mancanza di spirito festivo scatenerà l'ira del Krampus: un'antica forza demoniaca intenzionata a punire i non credenti. Si scatena così l'inferno e le amate icone delle festività assumono una mostruosa vita propria, assediando la casa di questa famiglia divisa i cui membri saranno costretti a lottare l'uno per l'altro nella speranza di riuscire a sopravvivere.