Talvolta si scrive che si dovrebbero evitare i "numeri due" dei film ben riusciti e questo è indubbiamente il caso: Una settimana da Dio aveva fatto sbellicare dalle risate le platee, mentre questo poco convincente sequel appare più come un mal riuscito tentativo di replica, a partire da Steve Carell, che si perde in un'interpretazione a metà tra un Jim Carrey troppo ingessato e un Mr. Bean eccessivamente patinato. Morgan Freeman è relegato in pochi minuti di interpretazione, sufficienti a risollevare ogni tanto lo spettatore dal torpore.
Il messaggio ecologista è palese anche ai distratti, sospinto in avanti con prepotenza da una trama poco credibile anche per una sceneggiatura basata sull'assurdo. Ridondante e stucchevole, non lascia margine di dubbio su cosa sta per accadere e su quali saranno le probabili svolte della vicenda, o le battute in arrivo, il che rovina anche il fondo di comicità, unico dettaglio forse salvabile.
Regia standard, senza sbavature ma anche senza colpi di genio, che si dilunga nelle inquadrature di una torma d'animali, esotici e non, di proporzioni davvero bibliche, che faranno ricordare Un'impresa da Dio quantomeno come la mecca degli addestratori.