Una morale semplice, che ha però il pregio di riportare con i piedi per terra il Marvel Cinematic Universe dove tra dèi, re, androidi e avventurieri dello spazio si scivola di film in film nel più puro escapismo.
Jon Watts regista e sceneggiatore (insieme ad altri sei scrittori accreditati), guarda dichiaratamente alle commedie liceali anni 80 di John Hughes, e l'Homecoming è infatti una festa americana che, nella sua declinazione scolastica, celebra il ritorno, per esempio, da una trasferta sportiva. In questo caso si tratta di un decathlon culturale cui partecipa una squadra della scuola di Peter, che dal Queens viaggia fino a Washington. Al calendario scolastico, con feste, lezioni e gite, si alternano e a volte si sovrappongono le sue avventure da Spider-Man, che prendono una piega pericolosa quando il giovane eroe si imbatte in alcuni ladri dotati di tecnologia aliena. Cercando di risalire alla fonte e fermare il problema finisce dritto tra gli artigli dell'Avvoltoio, interpretato da Michael Keaton. Un cattivo tra i più riusciti visti finora nei film Marvel, anche se non arriva alla grandezza del Dr. Octopus di Spider-Man 2, perché la trama deve coprire troppe situazioni e scene d'azione e non gli dà modo di essere approfondito a dovere. Ciò nonostante è facile simpatizzare con le ragioni per cui si è dato al crimine e lo stesso vale per i suoi aiutanti, solo abbozzati nella personalità ma che si sono trovati ingiustamente disoccupati da un giorno all'altro.