Tratto dal successo editoriale dell'esordiente francese Marc Levy, la commedia sentimentale di Mark Waters riesce nella pure ardua impresa di far rimpiangere il Ghost di Patrick Swayze. A cui rimandiamo fosse anche per il coraggio di andare fino in fondo, senza concessioni allo spettatore, che assisteva mesto e straziato alla separazione dei due amanti. Questa volta Hollywood ci solleva dal peso greve della rielaborazione del lutto, che era in fondo l'interessante implicazione drammaturgica di Ghost, rimandandoci a un finale rosa e stucchevole dove naturalmente l'amore trionfa sulla morte. Nell'immaterialità letterale del film, perfidamente funzionale al film, a essere reale è il talento dei due protagonisti: il premio Oscar Reese Witherspoon, che pare trovarsi a suo agio in personaggi che camminano on the line, e Mark Ruffalo, attore drammatico che già in Vizi di famiglia aveva mostrato la sua versatilità e la congenialità alla commedia.